Sta per essere pubblicata la prima traduzione completa della Bibbia in inuktitut, la lingua delle popolazioni artiche, o almeno la più diffusa tra gli eschimesi - circa trentamila persone - che abitano la vasta regione canadese a nord del Quebec.Popolazione che solo abbastanza recentemente, cioè alla fine dell'Ottocento, ha conosciuto in maniera organica l'uso della lingua scritta, grazie soprattutto all'opera del missionario anglicano Edmund Peck.Con una tiratura in cinquemila esemplari (ogni copia costerà circa venti dollari), la traduzione completa del testo sacro, il cui lancio ufficiale, per conto dell'anglicana Canadian Bible Society, avverrà il 3 giugno prossimo, può dunque, a buon diritto, definirsi un'impresa. "E non solo, a motivo degli oltre trent'anni di lavoro - ha sottolineato in un suo articolo l'Osservatore Romano , ma anche perché, forse per la prima volta, una traduzione della Bibbia viene realizzata direttamente non da missionari stranieri, com'è tradizione, ma da persone la cui lingua madre è autoctona, in questo caso proprio l'inuktitut".La traduzione completa della Bibbia, il cui progetto è stato avviato nel 1978, segue quella del solo Nuovo Testamento avvenuta nel 1991.