sabato 16 ottobre 2021
Domenica 17 in tutta Italia Messe e celebrazioni. Il cardinale Bassetti: «Prepariamoci con la preghiera e con piena disponibilità a questo tempo di grazia»
Sinodo, ecco come le diocesi italiane si mettono in cammino
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«Prepariamoci con la preghiera e con piena disponibilità d’animo a questo tempo di grazia che si apre dinanzi a noi. La Vergine Maria e i santi patroni ci sostengano perché possiamo annunciare con nuova forza il Vangelo di Gesù, verità e vita». A scriverlo è il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo Perugia-Città della Pieve, nella sua lettera-convocazione ai fedeli dell’arcidiocesi per la celebrazione eucaristica d’inizio cammino sinodale, in programma domani, domenica 17, nella cattedrale perugina di San Lorenzo. Quello di Bassetti, come presidente della Cei, lo si può prendere come un appello simbolico di tutti quelli risuonati in questi giorni, in diverse forme, nelle diocesi della Penisola. L’inizio del percorso verso l’Assemblea del Sinodo dei vescovi, che si terrà nell’ottobre 2023 in Vaticano, aperto da papa Francesco la scorsa domenica, si interseca come noto con il cammino sinodale della Chiesa italiana – diverse tappe, da qui al 2025 – e in alcuni casi anche con i sinodi diocesani, come a Firenze, dove il cammino sinodale diocesano si è aperto nel 2017, è stato rallentato dalla pandemia, ma prosegue. E a Firenze anche il cardinale arcivescovo Giuseppe Betori celebrerà domani la Messa in Cattedrale.

A Milano prende avvio il percorso delle Assemblee sinodali decanali. Durante la Messa che domani presiederà in Duomo, l’arcivescovo Mario Delpini consegnerà il mandato ufficiale ai cosiddetti “Gruppi Barnaba”, piccoli drappelli che in ogni decanato avranno il compito, secondo Delpini, di «leggere la situazione e definire le priorità che la missione impone per quel dato territorio, riconoscendo i “germogli di Chiesa dalle genti” e le caratteristiche della vita delle persone che lo abitano». Gruppi Barnaba chiamati «a riconoscere quanto è già in atto di buono sul territorio, valorizzare e far conoscere presenze di Chiesa nei vari ambiti di vita quotidiana, rilevare testimonianze significative di vita evangelica».

A Bologna il cardinale arcivescovo Matteo Zuppi aprirà il cammino sinodale con la Messa nella Cattedrale di San Pietro, durante la quale sarà anche ricordato il cardinale Giacomo Lercaro, arcivescovo di Bologna dal 1952 al 1968, padre conciliare, del quale ricorrono quest’anno il 130° anniversario della nascita e il 45° della morte. «La decisione del Papa di indire il Sinodo generale muove tutta la Chiesa, le diocesi, insieme alle varie realtà, comunità, associazioni ad una riflessione sulla sinodalità – ha detto Zuppi – cioè ad essere missionari, a vivere la comunione, ad ascoltare e a parlare dei problemi che portiamo nel nostro cuore, che vediamo e sentiamo nella vita di tante persone».

Vivere la comunione e farlo in movimento è anche uno dei concetti che ha ricordato nel suo messaggio per la giornata di domani l’arcivescovo Domenico Sorrentino, pastore di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno: «Se si sta insieme, ma non si cammina, siamo una Chiesa paralitica. Se si cammina, ma non si sta insieme, siamo una Chiesa allo sbando». Chiesa che per Sorrentino «deve interrogarsi sulla rotta, ascoltando l’unico navigatore che ci sa indicare davvero la strada: il Vangelo». «La crisi delle relazioni è sotto i nostri occhi – ha chiarito il presule – diventiamo sempre più soli, lo stesso nucleo familiare è ridotto al lumicino. Lo stile sinodale è quello che ci fa tessere relazioni e ci fa camminare insieme. Nessuno può chiudersi nel suo particolare».

Allargare gli orizzonti della carità. «Di questo voi siete testimoni» (Lc 24-49) è il titolo dello strumento di lavoro per il cammino sinodale approntato dalla diocesi di Teramo-Atri e che sarà presentato domani nella Messa celebrata dal vescovo Lorenzo Leuzzi nella Cattedrale a Teramo. «L’ecclesialità è già in atto nella vita della nostra diocesi – si legge in apertura del documento – tuttavia, nel cambiamento d’epoca, essa deve essere continuamente ripensata alle attese della società contemporanea. Cammino sinodale allora è sinonimo di storicità, perché costruendo la Chiesa i battezzati sono abilitati a costruire la società».

«Il Sinodo dev’essere per la nostra Chiesa una proposta di verità, di radicalità, di totalità ovvero l’occasione per ritrovare la strada della vita, la vera strada negli impervi sentieri della storia, oggi» ha affermato Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, che aprirà la fase diocesana del Sinodo domani nella Cattedrale cittadina.

A Ragusa il vescovo Giuseppe La Placa, intervistato dal mensile diocesano, ha detto che «ci aspettano anni impegnativi ma molto belli e la prospettiva di costruire una Chiesa nella quale camminare insieme deve diventare il nostro stile. Abbiamo una grande fortuna perché il cammino sinodale proposto dal Santo Padre si pone in sintonia con il nostro avvicinarci al 2025, anno in cui la nostra diocesi celebra il 75º anniversario della sua fondazione». Nei prossimi giorni sarà consegnata a ogni parrocchia e rettoria un’icona raffigurante i due discepoli di Emmaus in cammino con Gesù, che sarà posta nel presbiterio insieme a una lampada, a ricordare appunto il cammino sinodale in atto.

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