A Praga si è conclusa l’Assemblea continentale europea del Sinodo - Dal sito del Ccee
I vescovi si impegnano quindi, come già anticipato, «a continuare a vivere e promuovere il processo sinodale nelle strutture e nel vissuto delle nostre diocesi», sottolineando che «questa esperienza della sollecitudine per tutta la Chiesa in Europa ci ha rincuorato nel nostro impegno per vivere con fedeltà la nostra missione universale».
«Ci impegniamo – scrivono inoltre i vescovi – a sostenere le indicazioni del Santo Padre, successore di Pietro, per una Chiesa sinodale alimentata dall’esperienza della comunione, della partecipazione e della missione in Cristo».
L’impegno assunto è delineato chiaramente nella nota, anche in chiave ecumenica: «Vogliamo camminare insieme, popolo santo di Dio, laici e pastori, pellegrini per le vie d’Europa per annunciare la gioia del Vangelo che scaturisce dall’incontro con Cristo e vogliamo farlo insieme a tanti fratelli e sorelle delle altre confessioni cristiane». Inoltre, proseguono i vescovi, «vogliamo impegnarci per allargare lo spazio delle nostre tende, perché le nostre comunità ecclesiali siano luogo dove tutti si sentano accolti».
Naturalmente il cammino non si esaurisce a Praga. «I rapporti nazionali, i lavori di gruppo e i tanti interventi che abbiamo ascoltato sono confluiti nel documento finale presentato all’Assemblea e che sarà il contributo delle Chiese che sono in Europa per la stesura dell’Instrumentum laboris del Sinodo. Ringraziamo quanti hanno condiviso le loro esperienze con franchezza e nel rispetto delle diverse sensibilità; ringraziamo, inoltre - conclude la nota - il Comitato redazionale per il grande lavoro svolto nella stesura del documento».
All’Assemblea continentale di Praga hanno preso parte circa 200 delegati. Tra questi, 156 erano stati scelti dalle 39 Conferenze episcopali d’Europa e 44 invitati dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee). A loro si sono aggiunti 270 delegati online. L’Assemblea si è tenuta dal 5 al 9 febbraio, e si è conclusa con l’accettazione di un documento conclusivo, recepito anche dai vescovi nella loro riunione finale.
Come già riferito nei giorni scorsi, il dibattito sia nei gruppi di lavoro sia in plenaria che attorno all’approvazione del documento finale è stato intenso. Molti i temi discussi: dalla partecipazione delle donne alla vita della Chiesa, alla cooperazione del laicato, l’esercizio della autorità, l’unità nella diversità, come pure le piaghe degli abusi ed una maggiore inclusività nella Chiesa. Il presidente della Ccee, monsignor Gintaras Grušas, ha commentato: «L’immagine delle nostre Chiese con tutte le loro ferite oggi» richiama il volto di Gesù sulla croce. «Siamo chiamati ad amare la Chiesa anche quando è ferita, anche quando noi stessi ne proviamo dolore. Continueremo questo cammino in mezzo alle ferite, ma con la speranza di essere sanati».