sabato 15 marzo 2025
Con una lettera della Segreteria generale del Sinodo è stato annunciato un cammino per tappe che durerà 3 anni e mezzo. A ottobre 2025 il Giubileo delle équipe sinodali
I partecipanti all'Assemblea del Sinodo dei vescovi sulla sinodalità, alla conclusione dei lavori nell'ottobre 2024

I partecipanti all'Assemblea del Sinodo dei vescovi sulla sinodalità, alla conclusione dei lavori nell'ottobre 2024 - Siciliani

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Era nell'aria: il confronto dei vescovi sulla sinodalità, cioè sullo stile fondamentale che la Chiesa sta cercando di fare proprio per rispondere alle richieste che vengono dal mondo di oggi e riuscire a portare il Vangelo nella vita delle persone nel nostro tempo, non poteva considerarsi concluso con le due assemblee dell'ottobre 2023 e 2024. E, infatti, ora riparte, anzi prosegue su spinta dello stesso papa Francesco, che al termine dei lavori sinodali aveva dato disposizione perché il Documento finale fosse considerato alla stregua di un documento magisteriale, scegliendo così di non scrivere un'esortazione post-sinodale, come era avvenuto nei precedenti Sinodi.

Proprio a partire da quel documento, ora il Papa ha approvato un cammino che permetta alle comunità locali di tradurre nella pratica tutto ciò che è emerso nel lungo percorso dell'Assemblea del Sinodo dei vescovi dedicata al tema della sinodalità. Un itinerario che culminerà in un'Assemblea ecclesiale che si terrà nell'ottobre 2028 in Vaticano e che sarà scandito da alcune precise tappe. Tra queste anche un nuovo appuntamento nel calendario dei grandi eventi dell'Anno Santo: il Giubileo delle équipe sinodali e degli organismi di partecipazione in programma tra il 24 e il 26 ottobre prossimi.

L'annuncio è stato affidato a una lettera firmata dal segretario generale della Segreteria del Sinodo dei vescovi, il cardinale Mario Grech, e inviata oggi a tutte le Chiese del mondo. E tutto il processo ripartirà "dal basso", cioè coinvolgendo proprio quelle persone e quei gruppi che avevano lavorato alla grande fase di ascolto che aveva preceduto le fasi assembleari del Sinodo. «La fase attuativa del Sinodo va intesa non come una semplice “applicazione” di direttive provenienti dall’alto, ma piuttosto come un processo di “recezione” degli orientamenti espressi dal Documento finale in maniera adeguata alle culture locali e ai bisogni delle comunità - si legge nella lettera di Grech -. Al contempo, è necessario procedere insieme come Chiesa tutta, armonizzando la recezione nei diversi contesti ecclesiali. Questo è il motivo del processo di accompagnamento e valutazione, che nulla toglie alla responsabilità di ogni Chiesa».

La "valutazione" (cioè la verifica comune e condivisa di come le indicazioni del Sinodo avranno trovato applicazione nelle comunità locali) cui fa riferimento il testo è di fatto la seconda parte dell'intero processo di attuazione e avverrà su tre livelli dimensioni: nelle diocesi, a livello intermedio di raggruppamento degli enti diocesani (conferenze episcopali o simili) e a livello continentale.

Si partirà a maggio, quindi, con la pubblicazione del Documento di sostegno per la fase attuativa con le indicazioni per il suo svolgimento. Poi tra giugno 2025 e dicembre 2026 prenderanno forma i percorsi di attuazione nelle Chiese locali. Per tutto il 2027 e la prima parte del 2028, poi, ci saranno le assemblee di valutazione: nel primo semestre 2027 a livello locale, nel secondo semestre dello stesso anno a livello di Conferenze episcopali e nei primi sei mesi del 2028 a livello continentale.

Da tutto questo lavoro, a giugno 2028, uscirà l'Instrumentum laboris, che sarà il documento di base sui ci si confronterà durante la grande Assemblea ecclesiale dell'ottobre 2028.

«È di fondamentale importanza assicurare che la fase attuativa sia l’occasione per coinvolgere nuovamente le persone che hanno dato il loro contributo e restituire i frutti dell’ascolto di tutte le Chiese e del discernimento dei Pastori nell’Assemblea sinodale: proseguirà così il dialogo già avviato nella fase dell’ascolto», scrive ancora Grech nella sua lettera, ricordando quindi che questa fase è profondamente connessa con l'intero lavoro svolto fin dall'inizio.

Il percorso è lungo e articolato, quindi, e di fatto al termine l'intero processo sarà durato sette anni: dal 2021, quando si è dato avvio alla preparazione all'Assemblea sinodale, fino al 2028. Un confronto che, per volere di Francesco, ha messo al centro non tanto singoli temi, quando la questione del metodo e dello stile della Chiesa ai nostri giorni. E il dibattito ha riguardato numerosissimi ambiti, tenuti insieme dal filo rosso della "sinodalità", che non è un semplice concetto legato alla "partecipazione allargata" alle decisioni riguardanti la vita della Chiesa, ma che ha a che fare con il modo in cui si vive la fede dentro e fuori la comunità cristiana. Nell'intero processo, ovviamente, si sono toccati anche temi specifici, alcuni dei quali affidati a specifici gruppi di studio il cui lavoro è andato avanti dopo il Sinodo. Di certo i nodi principali, quelli che hanno ricevuto più attenzione anche fuori dalla Chiesa, sono la questione del ruolo delle donne nella vita della Chiesa, la necessità di trasparenza nella gestione della vita delle comunità e l'atteggiamento di responsabilità da cui nessuno, pastori e fedeli, oggi può più sottrarsi se si vuole dare credibilità a ogni azione della Chiesa nel mondo.

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