Il Santo Padre ha presieduto domenica la Santa Messa sul sagrato della Basilica Vaticana. Alla celebrazione, aperta con il rito del "Resurrexit" - l’apertura dell’Icona del Risorto – hanno partecipato circa 100mila fedeli romani e pellegrini provenienti da ogni parte del mondo. Il Santo Padre non ha tenuto l’omelia, poiché alla Messa è seguita la benedizione "Urbi et Orbi" con il Messaggio pasquale. Nel Messaggio Papa Benedetto ha sottolineato che «Ogni cristiano rivive l’esperienza di Maria di Magdala». Quello col Risporto «è un incontro che cambia la vita». Con la risurrezione «è avvenuto qualcosa di veramente nuovo, che cambia la condizione dell’uomo e del mondo». Da questa certezza, la «Cristo è speranza e conforto in modo particolare per le comunità cristiane che maggiormente sono provate a causa della fede da discriminazioni e persecuzioni. Ed è presente come forza di speranza mediante la sua Chiesa, vicino ad ogni situazione umana di sofferenza e di ingiustizia. Il Santo Padre ha ricordato il Medio Oriente: «In Siria, in particolare, cessi lo spargimento di sangue e si intraprenda senza indugio la via del rispetto, del dialogo e della riconciliazione... I numerosi profughi, ... trovino l’accoglienza e la solidarietà ... La vittoria pasquale incoraggi il popolo iracheno a non risparmiare alcuno sforzo per avanzare nel cammino della stabilità e dello sviluppo. In Terra Santa, Israeliani e Palestinesi riprendano con coraggio il processo di pace. Una citazione anche per le numerose situazioni dolorose dell'Africa «Gesù Risorto conforti le popolazioni sofferenti del Corno d’Africa e ne favorisca la riconciliazione; aiuti la Regione dei Grandi Laghi, il Sudan ed il Sud Sudan, donando ai rispettivi abitanti la forza del perdono. Al Mali, che attraversa un delicato momento politico, Cristo Glorioso conceda pace e stabilità. Alla Nigeria, che in questi ultimi tempi è stata teatro di sanguinosi attacchi terroristici, la gioia pasquale infonda le energie necessarie per riprendere a costruire una società pacifica e rispettosa della libertà religiosa di tutti i suoi cittadini».