Occorre avere "uno sguardo e un cuore orientati" con decisione a "risolvere le cause strutturali della povertà. Ricordiamoci che la radice di tutti i mali è la inequità". Lo dice il Papa nel messaggio per l'"Expo delle Idee" trasmesso a mezzogiorno all'Hangar Bicocca. "No, a un'economia dell'esclusione e della inequità. Questa economia uccide", afferma il Papa citando la sua Evangelii gaudium.
Appello ai politici: siate coraggiosi. «La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima è una delle forme più preziose della carità che cerca il bene. Da dove parte una sana politica economica?» Dalla dignità della persona umana e il bene comune, due pilastri definiti dal Papa fondamentali. Poi l'appello ai politici: «Per favore, siate
coraggiosi e non abbiate timore di farvi interrogare nei
progetti politici ed economici da un significato più ampio della
vita perché questo vi aiuta a servire veramente il bene comune
e vi darà forza nel moltiplicare e rendere più accessibili per
tutti i beni di questo mondo».
Riprendendo le sue affermazioni in occasione della visita alla Fao il Papa ha ribadito come, oltre all'interesse per la produzione, la disponibilità di cibo e l'accesso a esso, il cambiamento climatico, il commercio agricolo che sono questioni ispiratrici cruciali, «la prima preoccupazione dev'essere la persona stessa, quanti mancano del cibo quotidiano e hanno smesso di pensare alla vita, ai rapporti familiari e sociali, e lottano solo per la sopravvivenza».
Non siamo padroni della terra. «La terra, che è madre
per tutti, chiede rispetto e non violenza o peggio ancora
arroganza da padroni» ha detto ancora papa Francesco nel
videomessaggio per l'Expo. «Dobbiamo
riportarla ai nostri figli migliorata, custodita, perché è stato
un prestito che loro hanno fatto a noi» ha aggiunto. «La terra ci è stata
affidata perché possa essere per noi madre, capace di dare
quanto necessario a ciascuno per vivere» ha detto il Pontefice. «Una volta, ho sentito una cosa bella - ha aggiunto -: la Terra non
è un'eredità che noi abbiamo ricevuto dai nostri genitori, ma un
prestito che fanno i nostri figli a noi, perché noi la
custodiamo e la facciamo andare avanti e riportarla a loro». «La
terra è generosa e non fa mancare nulla a chi la custodisce», ha sottolineato ancora Bergoglio, secondo cui «l'atteggiamento della
custodia non è un impegno esclusivo dei cristiani, riguarda
tutti».
Il paradosso dell'abbondanza. Oggi nonostante il moltiplicarsi delle
organizzazioni e differenti interventi della comunità internazionale sulla
nutrizione, viviamo quello che il santo Papa Giovanni Paolo II indicava come
"paradosso dell'abbondanza"". Lo ha citato papa Francesco nel suo
videomessaggio all'Expo delle Idee. «Infatti, 'c'è cibo per tutti, ma non
tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e
l'uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi. Questo è il
paradosso! Purtroppo questo paradosso continua a essere attuale. Ci sono
pochi temi sui quali si sfoderano tanti sofismi come su quello della fame; e
pochi argomenti tanto suscettibili di essere manipolati dai dati, dalle
statistiche, dalle esigenze di sicurezza nazionale, dalla corruzione o da un
richiamo doloroso alla crisi economica'».