mercoledì 1 marzo 2017
Fu vittima da bambina di abusi da parte di un sacerdote. I motivi: «Mancanza di collaborazione» della Curia. La donna continuerà a collaborare da esterna.
Commissione per la protezione dell'infanzia: si dimette Marie Collins
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Marie Collins si è dimessa dalla Pontificia Commissione per la protezione dell'infanzia. La donna, vittima di abusi da parte di un sacerdote in Irlanda quando era bambina, ha motivato la rinuncia dal suo sito con la «mancanza di collaborazione da parte del dicastero che è maggiormente coinvolto nell'affrontare i casi di abuso". Il Papa ha accettato le dimissioni esprimendo apprezzamento per il lavoro di Collins, che ha comunque accettato di continuare a collaborare dall'esterno con la Commissione.


Marie Collins è il secondo membro della Commissione Pontificia per la protezione dei minori, presieduta dal cardinale Sean O' Malley, a dimettersi: il 6 febbraio 2016 era toccato a Peter Saunders, inglese, anche lui vittima di un prete pedofilo. Il comunicato diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede dà conto della "frustrazione per la mancanza di cooperazione con la Commissione da parte altri uffici della Curia romana".

"La signora Collins - riferisce lo stesso comunicato - ha accettato l'invito del cardinale ÒMalley di continuare a lavorare con la Commissione in un ruolo educativo in riconoscimento delle sue eccezionali capacità di insegnamento e dell'impatto della sua testimonianza di sopravvissuta". "Il Santo Padre - afferma inoltre la nota - ha accettato le dimissioni della signora Collins con profondo apprezzamento per il suo lavoro a favore delle vittime sopravvissute agli abusi del clero".

La Pontificia Commissione per la protezione dei minori è stata istituita da Papa Francesco nel marzo del 2014. Il chirografo (atto autografo) di papa Francesco afferma esplicitamente: "Il suo compito specifico è quello di proporre a me le iniziative più opportune per la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili, in modo che noi possiamo fare tutto il possibile per assicurare che crimini come quelli che hanno si sono verificati non possano più ripetersi nella Chiesa". La Commissione dunque doveva "promuovere la responsabilità locale delle Chiese particolari, unendo i loro sforzi a quelli della Congregazione per la Dottrina della Fede, per la protezione di tutti i bambini e gli adulti vulnerabili".

Nel comunicato firmato del cardinale O'Malley e riportato dal Sismografo e dal sito della Commissione Pontificia, si esprimono ringraziamenti per lo «straordinario contributo» di Collins come membro fondatore della Commissione, si assicura che si ascolteranno attentamente le preoccupazioni che lei vorrà condividere e che saranno discusse nella riunione del mese prossimo. Si ringrazia infine la sua disponibilità a continuare a lavorare per l'educazione delle persone che guidano la Chiesa, inclusi i programmi per i nuovi vescovi.

Nel suo sito, Marie Collins spiega perché ha deciso di lasciare: "Ho inviato la mia lettera di dimissioni dalla Pontificia Commissione per la protezione dei minori a Papa Francesco (per conoscenza al cardinale O'Malley) il nove febbraio del 2017, con effetto dal primo marzo 2017", scrive in un comunicato Marie Collins. "Da quando la Commissione ha iniziato i suoi lavori a marzo del 2014 sono stata impressionata dall'impegno dei miei colleghi e dal genuino desiderio di Papa Francesco di avere assistenza nell'affrontare il tema degli abusi sessuali del clero. Credo che costituire la Commissione e coinvolgere esperti esterni per consigliarlo su cosa fosse necessario per rendere più sicuri i minori sia stata una mossa sincera".

"Tuttavia - prosegue Collins - nonostante che il Santo Padre abbia approvato tutte le raccomandazioni fattegli dalla Commissione, vi sono stati costanti ostacoli. Ciò è stata la causa diretta della resistenza da alcuni membri della Curia vaticana al lavoro della Commissione. La mancanza di cooperazione, in particolare da parte del dicastero più direttamente coinvolto nell'affrontare i casi di abuso è stata vergognosa", afferma Collins.

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