Distribuzione di cibo ad Alexandra, in Sudafrica - Reuters
Altri tre milioni di euro per i Paesi poveri: la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha aggiunto ancora un contributo di rilievo, dopo il primo intervento pari a 6 milioni di euro sempre destinati allo stesso scopo e tutti gli altri stanziamenti per l'Italia. I fondi arrivano dall'otto per mille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica e saranno destinati ad aiutare i Paesi africani e altri Paesi poveri che si trovano ad affrontare la difficile crisi indotta dalla pandemia.
"Nella consapevolezza che la situazione già drammatica di tali Paesi può divenire devastante - si legge nel comunicato - la presidenza Cei ha incaricato il Servizio per gli interventi caritativi a favore dei Paesi del Terzo Mondo e la Caritas Italiana di elaborare una strategia d’azione che permetta di incrementare il numero dei progetti, selezionandoli tra quelli presentati dagli ospedali e dalle istituzioni cattoliche operanti sul territorio e ritenuti validi dopo la prima manifestazione di interesse. Gli ambiti di intervento restano quelli sanitario e formativo. Considerata la gravità della circostanza, i progetti finanziati dovranno essere finalizzati entro tre mesi dall’erogazione del contributo richiesto".
Con quest'ultimo stanziamento è salita a 227,9 milioni la somma degli interventi diretti della sola Cei per far fronte all'emergenza Coronavirus in Italia e nei Paesi poveri. Una somma alla quale bisogna aggiungere gli interventi delle singole diocesi e di tutte le altre componenti del mondo cattolico e soprattutto i fondi che già normalmente vengono destinati alla carità ogni anno in tutta Italia. Nel 2019, ad esempio, sono stati 285 i milioni di euro impiegati per questa finalità. Il che porta il totale dei soli interventi Cei alla ragguardevole cifra di 509,9 milioni di euro. Una somma in contonuo aumento come dimostra l'intervento di ieri.