martedì 8 ottobre 2024
L'8 dicembre il Papa conferirà la porpora. Tra Iran e Indonesia, Giappone e Filippine, Costa d’Avorio e Algeria, Francesco conferma l'universalità della Chiesa
Un gruppo di cardinali al Concistoro del 2023

Un gruppo di cardinali al Concistoro del 2023 - Archivio

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Sarà un “Concistoro XXL”, extralarge, quello che si terrà il prossimo 8 dicembre. La lista dei nomi letti da Francesco dalla finestra su piazza San Pietro alla fine dell’Angelus domenicale del 6 ottobre a cui sarà conferita la porpora sono il numero più alto dall’inizio del pontificato: ventuno. Uno solo non ha l’età – a un passo dai suoi cento anni – che consente il diritto di voto in Conclave: il nunzio a riposo Angelo Acerbi, 99 anni, da qualche anno vicino di casa del Papa a Santa Marta. Ma che dall’alto della sua veneranda età può essere tuttavia anche quasi rappresentativo di quell’universalità della Chiesa vagheggiata da Francesco, avendola servita come ambasciatore in tanti anni e in tanti Paesi, dall’America latina al Giappone.

Tra Iran e Indonesia, Giappone e Filippine, Costa d’Avorio e Algeria, fino al nuovo vicario di origini siciliane per la diocesi di Roma, Baldassare Reina, atteso dal Giubileo, la mappa dei nuovi cardinali copre latitudini diverse e mostra un prospetto schematico ormai collaudato da Francesco.

Il Concistoro nella solennità dell’Immacolata Concezione vuole così confermare quell’«universalità della Chiesa», come ribadito dallo stesso papa Francesco nell’Angelus. Si privilegiano angoli remoti del mondo, realtà di alto valore simbolico, luoghi dove le minoranze cattoliche rappresentano processi di convivenza pacifica e sviluppo per i loro Paesi, ma ci sono anche metropoli o difficili contesti politici e sociali, dove «la periferia diventa centro» e proietta così la carica di profezia e di coraggio che aveva già espresso Giovanni XXIII affinché il Collegio cardinalizio testimoniasse l’universalità della Chiesa, secondo la prospettiva che porterà avanti il Concilio.

E da qui in ordine i nuovi porporati: dieci sono europei, di cui quattro italiani, sei del continente americano, di cui cinque sudamericani e uno dal Canada, quattro asiatici, un africano. Con un’età media tra i sessanta e i settanta. Il più giovane, l’ucraino Mykola Bychok, ha 44 anni. Nel corso del suo pontificato Francesco ha cercato di riequilibrare le forze del Collegio disegnandolo sulla dimensione e il volto del mondo, ridimensionando il numero degli europei e distribuendo nomine in altri continenti, affinché l’Urbi et Orbi possa trovare sempre più piena attuazione. Le berrette cardinalizie asiatiche ora saranno 26, il 18 per cento del totale.

Nella nuova infornata di nomine c’è l’arcivescovo di origine belga di Teheran, Dominique Joseph Mathieu, c’è il titolare ucraino dell’eparchia di Melbourne, Mykola Bychok, l’arcivescovo di origine francese di Algeri, Jean-Paul Vesco. Ci sono l’organizzatore da quattro anni dei viaggi papali, l’indiano George Jacob Koovakad, e il teologo domenicano Timothy Radcliffe, 79 anni, predicatore al Sinodo.

Nove dei futuri cardinali stanno partecipando all’assemblea del Sinodo dei vescovi sulla sinodalità in corso a Roma, e l’8 dicembre il 48,9 per cento del Concistoro sarà composto da padri sinodali. E anche questo non è un aspetto secondario dentro questo orizzonte. La decima sessione di nomine cardinalizie in undici anni di pontificato è quasi un record se si considera la cadenza pressoché annuale dei Concistori di Francesco rispetto ai suoi predecessori. Giovanni Paolo II in ventisette anni indisse nove concistori, Paolo VI in quindici anni ne convocò sei.

Ora il Collegio cardinalizio sarà quindi sovraffollato, composto in totale da 256 membri, dei quali 141 elettori e 115 non elettori, un dato che vede non per la prima volta sfondare il tetto dei 120 cardinali elettori, secondo la norme stabilite da Paolo VI per il Conclave. Con questo Concistoro, però, Francesco, come ha fatto con il primo nel 2014, vuole lasciare un’impronta duratura sul futuro. I cardinali da lui creati saranno così l’ottanta per cento degli elettori in un eventuale Conclave. Molti relativamente giovani. E anche questo è significativo del profilo di Chiesa che persegue Francesco.

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