sabato 10 ottobre 2020
Il rito di beatificazione del quindicenne morto nel 2006 presieduto dal cardinale Vallini. Una vita trasformata dalla grazia di Dio. In Brasile nel 2013 il miracolo che lo ha portato sugli altari
Carlo Acutis. Oggi, sabato 9 ottobre 2020, beato

Carlo Acutis. Oggi, sabato 9 ottobre 2020, beato - Archivio

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Era la mattina del 12 ottobre 2006 quando all’ospedale San Gerardo di Monza si spegneva per una leucemia fulminante – leucemia mieloide acuta M3 – un quindicenne milanese di nome Carlo Acutis. Una morte di quelle che lasciano straziati i familiari – Carlo era anche figlio unico – e storditi amici e conoscenti, per l’età e la velocità degli accadimenti, intercorsero pochissimi giorni tra la diagnosi e il decesso.

Sarebbe potuto rimanere un evento luttuoso come altri, unico per i parenti stretti, vivo nella memoria di tanti ma sconosciuto ai più. Quattordici anni dopo, invece, un soffio per i tempi ecclesiali, Carlo Acutis viene proclamato dalla Chiesa beato. Beatificazione che tecnicamente è un giudizio preliminare sulla strada della canonizzazione, un giudizio con il quale il Papa autorizza il culto pubblico della persona limitato ad un ambiente particolare. Ma che è un’elevazione della persona a modello di vita cristiana per tutti, un portarla sugli altari appunto, insieme a un riconoscimento della sua presenza in Paradiso e della capacità di intercedere per noi presso Dio.

La Messa con il rito di beatificazione sarà celebrata oggi alle 16.30 ad Assisi, nella Basilica superiore di San Francesco, e verrà presieduta dal cardinale Agostino Vallini, legato pontificio per le Basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli.

Il tutto avviene nella città umbra perché lì Carlo fu sepolto – la famiglia ha un’abitazione in loco e il ragazzo aveva maturato un legame speciale con la culla del francescanesimo – mentre oggi le sue spoglie sono esposte alla venerazione dei fedeli nel Santuario della Spogliazione, dove sono state traslate lo scorso anno.

Carlo era nato il 3 maggio 1991 a Londra, dove i genitori si trovavano per motivi di lavoro. Crebbe a Milano in una famiglia in vista nel mondo finanziario italiano – controlla attualmente la Vittoria Assicurazioni – frequentando la parrocchia di Santa Maria Segreta. Fu segnato da una pietà profonda quanto precoce. Fece la Prima Comunione, con un permesso speciale, a sette anni.

Ebbe un amore vivo per i santi – san Francesco in particolare – e soprattutto per l’Eucaristia, fino ad allestire una sorta di mostra sui miracoli eucaristici che oggi è rimasta online e ha avuto un successo inaspettato, anche all’estero. Sportivo e appassionato di computer, come tanti coetanei, si distinse per lo spirito di carità, a partire dai senzatetto che incrociava in città.

Il gesuita Roberto Gazzaniga, incaricato della pastorale dell’Istituto Leone XIII, storica scuola della Compagnia di Gesù a Milano, ha così ricordato in una memoria scritta Carlo, arrivato lì, al liceo classico, nell’anno scolastico 2005-2006: «L’essere presente e far sentire l’altro presente è stata una nota che mi ha presto colpito di lui». Allo stesso tempo era «così bravo, così dotato da essere riconosciuto tale da tutti, ma senza suscitare invidie, gelosie, risentimenti. La bontà e l’autenticità della persona di Carlo hanno vinto rispetto ai giochi di rivalsa tendenti ad abbassare il profilo di coloro che sono dotati di spiccate qualità».

Carlo inoltre «non ha mai celato la sua scelta di fede e anche in colloqui e incontri-scontri verbali con i compagni di classe si è posto rispettoso delle posizioni altrui, ma senza rinunciare alla chiarezza di dire e testimoniare i principi ispiratori della sua vita cristiana».

Il suo era «il flusso di un’interiorità cristallina e festante che univa l’amore a Dio e alle persone in una scorrevolezza gioiosa e vera. Lo si poteva additare e dire: ecco un giovane e un cristiano felice e autentico».

Grazie al suo esempio e al suo carisma anche il domestico di casa Acutis, di religione induista, decise di chiedere il Battesimo.

La guarigione ritenuta dalla Chiesa miracolosa e che ha portato Carlo alla beatificazione è avvenuta in Brasile, a Campo Grande, il 12 ottobre 2013. Come riporta la Congregazione delle cause dei santi, un bambino soffriva di seri disturbi all’apparato digerente, sin dalla nascita avvenuta nel 2010, e nel 2012 un esame aveva evidenziato una rara anomalia anatomica del pancreas. A causa di essa la vita del piccolo era caratterizzata da scarsa crescita e difficoltà nell’alimentazione. Più volte era stato ricoverato per disidratazione e processi infiammatori, solo un intervento chirurgico avrebbe potuto eliminare il problema, era stato il responso dei medici. L’intervento però non fu mai effettuato perché nel 2013, dopo che il bimbo ebbe toccato una reliquia del venerabile Carlo Acutis, si registrò qualcosa di sorprendente, che portò a una ripresa normale della sua crescita.

Esami clinici eseguiti negli anni successivi rilevarono che il pancreas non presentava più il problema anatomico iniziale. L’iniziativa di invocare l’intercessione di Acutis era stata presa dai genitori del bambino e dal parroco. Quest’ultimo nell’anniversario della morte di Carlo aveva organizzato una Messa, mentre la madre del piccolo aveva iniziato una novena per chiedere la guarigione. Familiari e parrocchiani si erano uniti a questa preghiera. La guarigione si presume avvenne durante la Messa, subito dopo il bacio della reliquia.

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