Sono partiti da Bolzano lo scorso 20 febbraio e l’11 aprile arriveranno a Roma, dopo aver percorso mille chilometri a piedi, per essere quel giorno in prima fila in piazza San Pietro, per incontrare papa Francesco, durante l’udienza del mercoledì. I tre pellegrini altoatesini, Walter Mair, Thomas Burger e Thomas Mohr non hanno scelto il treno per arrivare a Roma in poco più di quattro ore, ma hanno deciso di andarci a piedi, accompagnati da amici insoliti, tre curiosi lama, con nomi altrettanto insoliti: Buffon, Shaquiri e Tiento. Spiega l’ideatore del pellegrinaggio Walter Mair, 53 anni, sposato e con tre figli, titolare di uno dei più grandi allevamenti italiani di lama e alpaca: «Non conduciamo con noi gli animali per portare i bagagli (gli zaini li abbiamo in spalla), ma perché i lama sono gentili compagni di viaggio, che ci aiuteranno, con il loro ritmo costante dell’andatura, a camminare lentamente e a disintossicarci così dal ritmo frenetico della vita moderna».
Aggiunge Thomas Burger, 52 anni, sposato e con una figlia, responsabile del management in un’azienda: «Durante il tragitto, il ritmo lento dei lama ci aiuta a pensare, meditare e pregare. Il pellegrinaggio a piedi è di per sé un modo per riflettere sulla vita e per pregare». Durante una sosta in Romagna, i tre pellegrini o 'magi' del XXI secolo spiegano anche perché viaggiano con i singolari animali: «I lama argentini sono della stessa nazionalità di del Papa, cui consegneremo due regali: uno zucchetto bianco e un paio di calzari confezionati proprio con lana di alpaca, per ricordare al Santo Padre una caratteristica della sua terra». I tre percorrono laVia Romea Germanica, riscoperta da un gruppo di appassionati che hanno costituito l’omonima Associazione, presieduta da Flavio Foietta, ex sindaco di Santa Sofia (in provincia di Forlì-Cesena). Racconta ancora Thomas Burger: «Non camminiamo da soli, ma con tanti amici vecchi e nuovi.
A Bolzano siamo stati salutati dal sindaco e benedetti dal nostro parroco di Collalbo, don Benedict Hochko-fler, davanti al Duomo. Durante il tragitto siamo stati accolti, salutati e ospitati ovunque con inaspettata amicizia da sindaci, parroci e alunni delle scuole, curiosi di conoscere non solo i lama, ma anche le motivazioni del pelle- grinaggio». E quali sono? Rispondono i tre: «Portare a papa Francesco non solo questi semplici e significativi doni della sua terra natale, ma anche per ringraziarlo per tutto quello che sta facendo per la Chiesa e per l’umanità. Infine, ringrazieremo il Signore sulla tomba dell’apostolo San Pietro per averci dato questo Papa speciale» La partecipazione all’udienza generale in piazza San Pietro è stata organizzata dal parroco don Benedict e dal vescovo di Bolzano-Bressanone, Ivo Muser, in collaborazione con gli uffici organizzativi vaticani. Commenta a questo proposito Thomas Mohr, 52 anni, sposato e con una figlia, avvocato: «Ringraziamo di cuore in anticipo il nostro vescovo e il parroco, sia per l’impegno che hanno messo nell’organizzazione dell’udienza sia per l’incoraggiamento che ci hanno espresso con la loro vicinanza. Sulla tomba di San Pietro pregheremo anche per loro e per la diocesi di Bolzano-Bressanone».
Commenta il parroco di Collalbo: «I tre amici stanno compiendo un pellegrinaggio di fede alla tomba di San Pietro, proprio come i pellegrini medievali ». Dopo l’arrivo a Roma, i pellegrini racconteranno la loro esperienza di fede anche a Tv2000. L’antica Via Romea Germanica, descritta nel 1236 dal monaco Alberto, parte da Stade (porto di Amburgo) e arriva a Roma, dopo 2mila km, attraverso la Baviera, il Brennero, l’altopiano del Renon, la terra dei tre pellegrini altoatesini, Bolzano, Trento, Ferrara, Ravenna, Appennino, Arezzo e Orvieto.