martedì 4 giugno 2024
Assieme ai genitori ha percorso la scorsa settimana «la Via di Francesco» da Rieti a Roma, dove sabato ha ricevuto in San Pietro l’Eucaristia per la prima volta
Davide con i suoi genitori nel cammino

Davide con i suoi genitori nel cammino - .

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Pellegrino per cento chilometri e come traguardo la celebrazione della sua prima Comunione. Protagonista un adolescente che per spiegare la sua storia dice di essere «un bambino di 11 anni, che fa il “camminaggio”!». Davide Gambone, romano di Bracciano, svela così di essere tra i più giovani camminatori-pellegrini d’Italia, con al seguito l’intera sua famiglia. Non è chiaro se a seguire papà Sandro e mamma Milena ci sia il figlio Davide, o – come mostra la realtà –, sia il contrario.

Quando abbiamo incontrato la giovane famiglia la scorsa settimana era in cammino sul sentiero da Rieti a Roma, mentre stavano compiendo appunto gli ultimi 100 chilometri per raggiungere la meta (dove sono arrivati sabato scorso): la Basilica di San Pietro a Roma, luogo scelto per la Prima Comunione.

Che il loro non sia uno sport, lo si intuisce dal “Tau” che portano al collo. Lo zaino e il bastone fanno parte della tradizione, mentre il passo – per questioni anagrafiche – lo marca Davide, che si è messo per strada quando aveva solo otto anni spinto dall’esempio dei genitori, percorrendo centinaia di chilometri con una volontà disarmante e stimolante per i suoi stessi genitori. A cementare questa sua caratteristica, c’è la risposta che il giovanissimo camminatore offre quando gli si chiede di spiegare cosa significhi essere un giovane pellegrino. «Non mollare mai – risponde –. Andare avanti, sapendo che c’è qualcuno che ti vuole bene e ti ospita nella sua casa, se ne hai bisogno!». In fondo, la sintesi di duemila anni di storia del pellegrinaggio cristiano, espressa da un ragazzino a cui «non piace molto il cellulare, come i giochi al computer che mi annoiano. Più divertente è camminare incontrando la gente per strada!» incalza lui. È facile intuire che Davide “marcia dritto”, come ribadiscono i pellegrini che lui incrocia lungo il cammino o quando è “ospitaliero volontario” durante le vacanze. «Il primo cammino è stato “Di qui passò Francesco” dalla Verna ad Assisi, in tre tappe completato in tre anni. Quello che invece abbiamo compiuto la scorsa settimana da Rieti a Roma è la variante “Sulla Via di Francesco” di cento chilometri, che abbiamo fatto in sette giorni, fermandoci in ostelli e case d’accoglienza, vivendo emozioni che fatico a trasmettere ai miei amici e compagni!».

Una passione, quella del pellegrinaggio, che deve tenere in considerazione anche un altro percorso, quello scolastico. «I miei insegnanti sono fieri di me, e sanno che un paio di volte l’anno, d’accordo con la mia famiglia, mi assento per il “camminaggio”. Quando torno poi in classe, mi chiedono di raccontare a tutti l’esperienza fatta, e trovo sempre qualcuno che mi dice: mi piacerebbe venire con te! E io gli rispondo: mettiti le scarpe e vieni! Sarebbe altresì bello che ci fossero dei professori che propongono alla classe dei giorni di “cammino” da fare assieme».

Davide sa che queste esperienze vissute lungo le strade lo cambiano. «La strada, la fatica e gli incontri, ti cambiano sempre. Questo è quello che m’insegnano anche gli scout di cui faccio parte con il gruppo “Manziana 1”, ma essere pellegrino con la famiglia, ti aiuta molto, perché senti una carica che annulla ogni fatica». Inoltre «s’impara ad aspettarsi l’uno con l’altro. Quando loro sono stanchi, io li sprono. Ci si ferma lasciando riposare gambe e piedi, come pure le scarpe. Per poi ripartire...».

E proprio le scarpe comode sono il primo dei suoi segreti per camminare bene. «Una volta consumate, non le butto, ma le trasformo in vasi da mettere sul davanzale per ricordarmi il cammino fatto con loro. Non ultima, la fortuna di avere dei genitori come i miei». Stavolta però, per Davide la meta era davvero speciale: la Basilica di San Pietro, dove sabato mattina ha ricevuto la Prima Comunione. Lo ha potuto fare anche grazie alla dispensa ricevuta dal suo parroco, don Fernando. Ad attenderlo, sabato scorso, c’era il parroco della Basilica di San Pietro, padre Agnello Stoia, che ha celebrato la Messa e amministrato la Prima Comunione. Un traguardo raggiunto con una grande carica di emozione. «Bastava vedere il passo lesto con cui Davide camminava davanti a noi negli scorsi giorni – è la risposta di papà Sandro e mamma Milena –, al punto da doverlo richiamarlo spesso per non perderlo di vista. Ma è giovane e responsabile, così lo lasciamo pellegrinare, sapendo che questo è per lui come per noi una palestra di vita!».

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