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Aiuto alla Chiesa che Soffre vuole ricordare il 29 aprile il sangue dei tanti martiri cristiani che oggi sono uccisi in odio alla fede. Guarda il video di presentazione dell'iniziativa.
Attraverso tale inedita iniziativa ACS intende richiamare l’attenzione sul dramma della persecuzione anticristiana. «La sistematica violazione del diritto alla libertà religiosa, soprattutto a danno dei Cristiani – spiegano il presidente e il direttore di ACS Italia, Alfredo Mantovano e Alessandro Monteduro – deve diventare un tema centrale nel dibattito pubblico, onde evitare il rischio dell’indifferenza e la conseguente prosecuzione di un’intollerabile agonia».
Sin dalla sua nascita nel 1947, la fondazione pontificia ha denunciato le persecuzioni a sfondo religioso. Un impegno che dal 1999 ha trovato un potente strumento nel Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo, la cui prossima edizione sarà pubblicata il 15 novembre. «I contenuti del rapporto – continuano Mantovano e Monteduro – saranno poco utili se non diventeranno patrimonio comune, se non scuoteranno le nostre coscienze, se non produrranno una reazione pubblica e diffusa a sostegno dei tanti perseguitati che non possono far udire la propria voce».
E nel corso dell’evento del 29 aprile a Fontana di Trevi, ACS darà voce ad alcune storie e testimoni del martirio cristiano, a cominciare dal vescovo caldeo di Aleppo, monsignor Antoine Audo, in quei giorni in Italia ospite della Fondazione pontificia. La serata sarà inaugurata dal presidente internazionale di Aiuto alla Chiesa che Soffre, il cardinale Mauro Piacenza.
Molte le realtà associative che hanno voluto aderire all’iniziativa di ACS: Alleanza cattolica, Associazione Genitori Scuole Cattoliche, Associazione Pakistani Cristiani in Italia, Associazione pro Terra Sancta, Azione cattolica, Caritas italiana, Comunione e Liberazione, Comunità di Sant’Egidio, FOCSIV, Fondazione Oasis, Movimento Cristiano Lavoratori, Movimento dei Focolari, Movimento per la Vita, Regnum Christi, Rinnovamento nello Spirito Santo, Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti e UNITALSI.
«Invitiamo tutti coloro che lo desiderino ad essere presenti – affermano Mantovano e Monteduro – tanti nostri fratelli perseguitati e dimenticati vi saranno riconoscenti, perché la vostra presenza li rappresenterà, dando loro piena visibilità sulla scena pubblica. Sullo sfondo della fontana romana imporporata, si spera possa intonare il preludio di una reazione duratura e concreta in ogni sede, affinché i perseguitati del XXI secolo possano tornare quanto prima a godere pienamente del loro naturale diritto alla libertà religiosa».
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Chiesa
La speranza della fede non è qualcosa che possiamo creare e gestire con le nostre sole forze, quanto piuttosto Qualcuno che viene a noi, trascendente e sovrano, libero e liberante per noi