Appelli contro la violenza dilagante e la criminalità, contro la corruzione, e per la difesa della vita e della famiglia eterosessuale, potrebbero essere pronunciati da Benedetto XVI durante la sua visita in Messico, dal 23 al 26 prossimi, cui seguirà poi la tappa a Cuba. Lo afferma il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone in un'ampia intervista alla Radio Vaticana sui giorni messicani, a Leon e Guanajuato, di questo 23/o viaggio internazionale del Pontefice.Bertone descrive il Messico come un Paese "attraversato da problemi e da sfide formidabili, soprattutto le sfide della violenza, le sfide della corruzione, del narcotraffico, che esigono l'impegno di tutti, l'impegno di tutte le istanze religiose, civili, sociali per superare questa fase e per rifondare il Messico su valori cristiani, che sono nel Dna del popolo messicano: i valori della pacifica convivenza, della fraternità, della solidarietà e dell'onestà".Secondo il segretario di Stato, il Papa "porta un messaggio di incoraggiamento in questa direzione e porta questo messaggio soprattutto ai giovani - prosegue - perché non si lascino scoraggiare, perché non si lascino catturare da facili mire, da facili orizzonti magari di guadagno e di arrivismo, ma si sentano impegnati a costruire una società solidale, una società onesta, una società dove ognuno abbia il proprio posto, il proprio riconoscimento".Per quanto riguarda poi altre cose "da migliorare" nella realtà messicana, Bertone pone l'accento sui temi relativi "ai valori irrinunciabili, ai valori etici, quelli che fondano la vita onesta". "Mi riferisco - spiega - ai temi della famiglia, della tutela della vita, delle libertà fondamentali"."Ricordiamo - osserva il primo collaboratore del Papa - che si sta discutendo e votando una legge di libertà religiosa. Se resiste il diritto alla libertà religiosa, anche gli altri diritti sono tutelati e protetti. se cade il diritto alla libertà religiosa, questo diritto basilare, fondamentale, anche gli altri diritti vacillano. Questa è l'esperienza storica".È in particolare nelle insidie portate alla tutela della vita e della famiglia che le modifiche legislative, rispetto ai"valori irrinunciabili", "sono andate in una direzione molto diversa". "La famiglia, come unione tra uomo e donna - sottolinea Bertone -, il matrimonio come unione tra uomo e donna secondo il progetto primordiale del Creatore: c'è un progetto di valenza naturale e quindi universale, che è tutelato dalle grandi religioni del mondo, non solo dal cristianesimo e non solo dalla Chiesa cattolica". E poi la tutela della vita, il "non uccidere": "non uccidere nemmeno nel seno materno il bambino non nato - specifica -. Il non uccidere ha in Messico certamente un'eco molto dolorosa, perché purtroppo le uccisioni sono all'ordine del giorno, sono fatti quotidiani dolorosissimi. E quindi anche su questo punto, su questo comandamento del Decalogo, siamo tutti impegnati direi in prima fila". E Papa Benedetto, in Messico, uno dei maggiori Paesi cattolici al mondo, "certamente toccherà questo punto, questo comandamento", annuncia Bertone, che sottolinea come la prima missione della Chiesa" sia "una missione educativa, quella di educare le coscienze". Un "compito formidabile", osserva, che "non è un compito di carattere prettamente politico", ma che "pesa sulla politica".
Appelli contro la violenza e la criminalità, contro la corruzione, e per la difesa della vita e della famiglia eterosessuale potrebbero essere pronunciati da Benedetto XVI durante la sua visita in Messico, dal 23 al 26 prossimi, cui seguirà la tappa a Cuba. Lo afferma il segretario di Stato in una intervista alla Radio Vaticana.
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