I volti dei piccoli profughi siriani (Lapresse)
«L'appello di Papa Francesco a tutte le parrocchie d'Europa a ospitare ciascuna almeno una famiglia di profughi "è una indicazione molto concreta e di grande efficacia, che spero sia un aiuto e uno stimolo per tutti i Paesi d'Europa". L'ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale italiana e vice-presidente del Ccee (Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa), alla Radio Vaticana.
E ha aggiunto: «Come sempre, Papa Francesco ci precede e ci indica le strade migliori per attuare il Vangelo e ci sarà una pronta risposta: ne parleremo la prossima settimana all'incontro dei presidenti delle Conferenze episcopali
europee a Gerusalemme e al prossimo consiglio permanente della Cei,
espressione della Chiesa italiana».
Il presidente della Cei non si nasconde che "le
difficoltà tecniche ci sono sicuramente, ovunque. Ma ovunque possono e devono essere affrontate e risolte nei modi migliori. Ho già dato disposizioni per individuare dei criteri concreti per applicare e tradurre questo grande invito del Papa".
Per il cardinale Bagnasco, "sia dall'Europa che a livello
internazionale, ci sono segnali positivi. Lo spettacolo di questa
disperazione, che affronta qualunque rischio, non poteva non toccare
il cuore e la mente di tutti. In Italia, la gente, le nostre comunità,
le amministrazioni, cercano di rispondere già da molto tempo e al
meglio possibile". Però, "se ci sarà questa coralità, questa concertazione a livello europeo, che si è sempre invocata - ricorda il presidente della
Conferenza Episcopale italiana - sarà un aiuto per tutti, a cominciare
proprio da questa povera gente".
I numeri
Le parrocchie italiane già ospitano 15mila profughi. Ma "rispondendo a questo appello del Papa" si potrebbe arrivare a 100mila persone, 400mila in tutta Europa. Lo dice monsignor Gian Carlo Perego, direttore generale della
Fondazione Migrantes.
"Le parrocchie sono circa 27mila e l'appello del Papa potrà
allargare questa rete di solidarietà e accoglienza. I profughi
ospitati sono al momento circa 15mila, ovviamente con un turn
over per coloro che vengono ospitati e poi riprendono il cammino
verso altri Paesi e altre comunità o per i ricongiungimenti
familiari", fa notare Perego.
"Sono molte già le parrocchie che ospitano profughi - ricorda -, anche a
seguito di alcuni appelli di vescovi come quelli di Torino,
Milano, Brescia e del sud. Abbiamo parrocchie da Siracusa, fino
al bresciano. Partiamo dal fatto che il Papa chiede che ogni
parrocchia, istituto religioso o santuario possa ospitare una
famiglia, quindi 3 o 4 persone. Se sono 27mila le parrocchie, la
capacità, rispondendo a questo appello, potrebbe essere di
100mila persone".
"Una cosa che è possibile se pensiamo - ricorda Perego - che ad
esempio, dopo la prima guerra mondiale le nostre parrocchie sono
arrivate ad ospitare fino a mezzo milione di profughi in arrivo
dal Friuli, dal Veneto, dal Trentino. La rete può essere
veramente capace. Se poi pensiamo all'Europa, le parrocchie sono
circa 100mila e quindi la capacità potrebbe allargarsi fino a
400mila persone".
Il precedente del 2011 con i profughi libiciNel 2011 i vescovi italiani chiesero alla comunità cristiana uno sforzo dia ccoglienza per i profughi della LIbia. Ecco il testo del documento.