Il pianto sommesso della donna è coperto dal rumore delle motoseghe che fanno a pezzi gli ulivi: una dei cinque proprietari di uliveti a Oria, in contrada Frascata. Ripete fra le lacrime che «è un crimine», l’aveva detto già ai carabinieri. «Hanno fatto una strage – racconta –. Stamattina sono andati a notificare il provvedimento a casa di mia madre, che è intestataria del terreno. Ha ottant’anni, è costretta a letto. Mi ha chiamata e sono venuta qui». Poco prima, all’alba, per alcuni minuti la gente di Oria (nel brindisino) si era spaventata, pensando a un blitz antiterrorismo: strade bloccate e qualche centinaio di uomini delle forze dell’ordine inizialmente in tenuta antisommossa. Nessuno poteva avvicinarsi, non la gente e nemmeno i cronisti, durante le operazioni, scattate alle quattro di ieri mattina. Che erano
soltanto l’abbattimento di quarantacinque ulivi, colpiti si presume da Xylella, il batterio che – secondo il Cnr di Bari e l’università barese – nel Salento li starebbe disseccando (ma sulle cui cause non c’è evidenza scientifica).«Ringrazio gli agricoltori e i proprietari dei terreni per la fattiva collaborazione dimostrata, che ci ha consentito di procedere nella massima sicurezza» – ha poi fatto sapere il commissario straordinario Giuseppe Silletti – col taglio degli ulivi anche secolari «per contenere il rischio di avanzamento del batterio Xylella a nord». Sua annotazione finale: «Proseguiamo nella nostra attività di tutela del patrimonio agricolo e olivicolo pugliese». Racconta Franco Curci, proprietario di uno dei terreni e anche agronomo (che segnalò alla fine del 2014 alcuni sintomi di disseccamento sui suoi ulivi): «Mi hanno svegliato alle sei del mattino, sono corso qui e stavano già abbattendo otto dei miei ulivi, sono arrabbiato, non è così che bloccheranno il contagio». E ancora: «Volevo le analisi, ma non me le hanno mostrate, perché non ci sono».Molto arrabbiato è anche il sindaco di Oria. «Stamane mi hanno avvertito semplici cittadini di uno spiegamento di forze che faceva pensare a un attentato terroristico», ha raccontato Cosimo Ferretti: «Abbiamo chiesto al Prefetto di essere coinvolti, lo abbiamo chiesto alla Regione. Stamani ho perfino avuto difficoltà a entrare negli uliveti dove stavano tagliando. Oria non ci sta. Gli ulivi sono un bene prezioso». Poi è sceso nei dettagli: «Con una celerità quasi proditoria – ha messo nero su bianco in un comunicato – si notifica ai proprietari l’atto e si dispone che l’estirpazione sarà posta in essere "unitamente alla comunicazione d’inizio dei lavori". Non si vuole lasciare al giudice nemmeno il tempo d’intervenire».Morale? «Il Comune – ha concluso il sindaco Ferretti – sta studiando gli aspetti legali della vicenda, sul piano penale e amministrativo, e si riserva ogni azione a tutela dei cittadini e delle imprese». In realtà stanotte anche i legali dei proprietari e delle associazioni hanno lavorato alla stesura di un ricorso d’urgenza che verrà presentato oggi stesso o al più domani. La linea lungo la quale si muoverà è chiara, chiedendo di verificare la regolarità delle procedure adottate. E senza affatto escludere un’eventuale azione risarcitoria nei confronti del Commissario straordinario.Nel primo pomeriggio, dopo i tagli, i terreni sono stati largamente irrorati con un insetticida-fungicida il cui uso non è previsto sugli ulivi, però è stato autorizzato (per tre mesi) lo scorso il 10 aprile dal ministero dell’Agricoltura. Si chiama "Prev-am" e riporta chiaro sull’etichetta che «può provocare sensibilizzazione a contatto con la pelle», «provoca grave irritazione oculare», è «nocivo se inalato» ed è «tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata»...