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E' finita come non sarebbe dovuta finire, ma come forse era inevitabile, ormai, nel nuovo M5s. Chiusa con la ratifica della base la “mutazione genetica” di Nova (abolito il Garante a vita, via anche il vincolo del secondo mandato, sì ad alleanze “programmatiche”) il giorno dopo la parola passa alla carta bollata. Tocca a Danilo Toninelli, membro dei Probiviri, avvertire che «il proprietario del simbolo è Beppe Grillo», che pertanto «intenterà un'azione legale, impugnerà e verrà sospeso tutto quanto. Conte - attacca l’ex ministro - sarà costretto a fare il suo partito, la costolina del Partito democratico». Pubblica anche sui social una macchinetta di pop corn, a sottolineare che vorrà ora godersi lo spettacolo del «neonato Movimento5mandati». Ma parla anche di «voto manipolato» e preannuncia un’iniziativa legale di Grillo per chiedere la ripetizione della votazione con la quale, essendoci stata la partecipazione di più della metà degli iscritti, Conte aveva già dato per acquisite le modifiche statutarie. La conferma ufficiale arriva da Enrico Maria Nadasi, amico e commercialista di Grillo, nonché cofondatore, con lui, dell’Associazione Movimento 5 Stelle 2013. «Si è perso un round, non certo la guerra», avverte Toninelli. «Per soddisfare l'appetito una decina di soggetti che vogliono il quarto e quinto mandato, una storia gloriosa è stata infangata da un infame umano» conclude l’ex ministro pentastellato.
Ma ecco la mossa a sorpresa di Conte. Ripetere il voto, e che problema c’è? Sfida chiama altra sfida. E se dalle parti di Grillo non era stato per niente gradito il boato di approvazione che al Palazzo dei Congressi aveva salutato l’esito della votazione che ha abolito la figura del Garante, dalla dirigenza attuale del M5s si parla ora di ennesimo tentativo di sabotaggio. La scelta di Conte quindi mira a togliere argomenti ai detrattori: fra qualche giorno si tornerà a votare sui quesiti. Ma , ormai è chiaro, nessun esito potrà essere condiviso e ricomporre la frattura, dal momento che - lo si evince dalle parole di Toninelli - è la stessa piattaforma degli iscritti ad essere oggetto di accuse di manipolazione.
Durissimo Conte: «Come già nei precedenti tentativi di sabotaggio» Grillo «ci sta dicendo che non conta più la regola democratica “uno vale uno”, perché c'è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme», scrive sui social il presidente del M5s. «Ma dobbiamo occuparci del Paese reale, a cui noi del Movimento vogliamo offrire soluzioni e battaglie da vincere, non capricci e beghe personali del fondatore. Il ruolo dell’azzeccagarbugli lo lascio quindi a Grillo. Noi preferiamo ancora e sempre la democrazia, la partecipazione, la vostra libertà di scelta». Per Conte, con “Nova” «si è concluso il processo costituente con il più intenso e coinvolgente bagno di democrazia partecipata e deliberativa che sia mai stato realizzato da una forza politica».
Ma fra i pentastellati della prima ora prevale un senso di imbarazzo per un esito così deflagrante del confronto interno. Parlano in pochi. Grillo «si è fatto un po’ fuori da solo» sostiene Paola Taverna, vice presidente vicaria del M5s.
Soddisfatti invece gli alleati, senza entrare nella polemica. «Cogliamo con piacere la decisione di collocare il M5s nel campo progressista», dice il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia. Chiama alla «mobilitazione contro questa brutta destra» Nicola Fratoianni, per Avs. Che però considera «chiusa» la discussione su Matteo Renzi.