Il Recovery plan va realizzato, se non si vuole sprecare occasione e risorse, solo attraverso un apporto strutturato della società civile, che rappresenta – non solo nelle fasi di emergenza – il volto di un paese solidale e capace di reagire. È necessario dunque attivare una governance nazionale e territoriale capace di costruire una sussidiarietà concreta e fattiva, senza dirigismi ed esclusioni, estranei alla lettera e allo spirito della nostra Costituzione.
È l'ora di una cultura della sussidiarietà non solo declamata e strumentale, non appartiene ancora all’universo politico del nostro Paese, anche per quanto riguarda le forze che avevano la presunzione di dare voce alle istanze dei cittadini sperimentando modalità di democrazia partecipativa. In altri termini è ormai il tempo di superare una logica che vede i soggetti sociali schiacciati su due ruoli: potenziali beneficiari di risorse per i progetti, spettatori all’interno dei luoghi di concertazione dello svolgimento dei processi attuativi, con il rischio di assumere una funzione meramente di difesa degli spazi ottenuti. I soggetti sociali sono attori di policy e portatori di proposte di tipo generale e vanno riconosciuti come tali.
Per porre questi temi ai partiti politici, Vita con Avvenire organizzano un appuntamento web in cui quattro rappresentanti della società civile, Andrea Morniroli di Forum DD, Francesco Marsico di Caritas, Stefano Granata, presidente di Federsolidarietà e Anna Lisa Mandorino segretario generale di Cittadinanza attiva, interloquiranno con i rappresentanti dei partiti, Giuseppe Provenzano, vice segretario del Partito democratico, Maria Chiara Gadda, deputata di Italia viva, Maria Teresa Bellucci deputata di Fratelli d'Italia e Maurizio Lupi, coordinatore dell'Intergruppo della Sussidiarietà e deputato di Noi con l'Italia.
Lunedì 31 maggio alle ore 17,30