Il Daspo a vita proposto dal ministro
dell'Interno Alfano? "Ne discuteremo", ha detto il premier,
Matteo Renzi, a Porta a Porta, annunciando che a campionato
finito, in estate, il governo interverrà sul problema della
violenza negli stadi.
"Dobbiamo riportare il calcio a chi lo
merita, alle famiglie e ai bambini. Abbiamo il dovere di
riportare le famiglie allo stadio - ha aggiunto -. Il calcio non lo lasceremo a quelle persone, non lo lasceremo ai vari Genny 'a Carogna. Lo ridaremo
alle famiglie. Facciamo finire la campagna elettorale e il
campionato e poi riuniamo tutte le autorità e interveniamo in
modo serio. Personalmente credo sia stato un
errore che si sia deciso di andare a parlare con i tifosi,
coinvolgere le tifoserie. Bisognava partire e giocare".
Certo bisogna aumentare la sicurezza, "a me non va che a un bambino fanno
svitare la bottiglietta d'acqua, poi puntualmente entrano bombe
carta, entra di tutto in alcune curve - ha poi affermato Renzi -. Abbiamo messo i tornelli e per le persone per bene entrare allo stadio è un'impresa, poi alcuni
fanno ciò che vogliono".
Occorre però evitare che i costi ricadano sulle tasche degli italiani. Per questo il premier ha annunciato che le società dovranno "prendersi cura
anche del pagamento dell'ordine pubblico".
Inoltre Renzi ha confessato di avere "un pò di senso di colpa, di amarezza personale" per non aver chiamato la vedova Raciti "la
sera". La signora Marisa, ha osservato Renzi, "ha detto parole che sono di dignità e che mi commuovono come presidente del Consiglio".
In quanto ai provvedimenti allo studio da parte del Viminale, la misura più importante riguarda l'introduzione della
recidiva per coloro già colpiti da daspo: chi si rende
protagonista di atti di violenza connessi ad una manifestazione
sportiva ed è già stato colpito dal provvedimento di
allontanamento dallo stadio, si vedrà raddoppiare la durata
della sanzione.
Ad oggi sono 5.200 i provvedimenti "attivi",
2.004 dei quali comminati in quest'ultima stagione. L'obiettivo,
ha spiegato il ministro dell'Interno Angelino Alfano, è quello
di "aumentare la forza temporale del Daspo, portandolo ad un
massimo di 8-10 anni per i recidivi ed allargarlo anche al
branco". A fine campionato, aggiunge, "ci riuniremo assieme alle
società per prendere decisioni in vista del nuovo campionato.
Abbiamo già fatto alcune cose, se non bastano siamo pronti a
lavorare per estendere l'uso del Daspo fino ad arrivare al daspo
a vita". Perché, è il ragionamento, "se di dice ad un tifoso che
per 15 anni o per tutta la vita non può andare allo stadio, si
avranno dei risultati".
L'altro aspetto su cui sono al lavoro gli uffici del Viminale
riguarda la possibilità di allargare i reati per i quali è
applicabile il Daspo, per colpire chi, "al di là del fatto
sportivo, provoca problemi di ordine pubblico". È il caso, ad
esempio, dei tifosi che danneggiano le aree di servizio o di
quelli che devastano autogrill e stazioni ferroviarie. Anche
perché i dati relativi alla stagione in corso parlano di un
aumento dei feriti tra le forze dell'ordine e tra gli steward
(61 e 26, contro i 33 e gli 11 del campionato scorso) e un
aumento degli arresti (103 quest'anno contro 95).
Le nuove misure andranno ad integrarsi con quelle già messe a
punto nei mesi scorsi e alle quali ha lavorato una task force
composta da esperti del Viminale e da rappresentanti di Coni,
Figc e Leghe. La novità più importante riguarda senza dubbio la
riorganizzazione degli stadi, per creare settori più piccoli e
rendere così più facilmente identificabili i tifosi che urlano
cori razzisti, innalzano striscioni vietati, compiono atti di
violenza. Sono previsti dunque settori che non possono superare
le 10mila persone con una divisione tra i vari spazi ben netta e
realizzata "in maniera tale da consentire un adeguato impiego di
steward, l'eventuale intervento delle forze di polizia e
un'attività degli incaricati della procura federale tale da
riconoscere il sotto settore dal quale provengono attività
sanzionabili ai fini della giustizia sportiva".
L'altro elemento su cui si è investito molto è la figura del
Supporter Liaison Officer, vale a dire il rappresentante dei
tifosi che ogni società deve nominare e che è delegato ad avere
i rapporti con le istituzioni e le forze dell'ordine. "È una
figura su cui puntiamo molto - dice un alto dirigente del
Dipartimento di Pubblica Sicurezza -. Deve essere una persona
seria, certamente non un tifoso in passato colpito da daspo o
con precedenti penali, che deve interloquire in maniera
ufficiale con noi. Insomma, non potrà mai essere una figura come
Genny 'a carogna ma qualcuno che abbia comunque un ascendente
sui gruppi organizzati".
Le misure elaborate dalla task force prevedono inoltre una
maggiore formazione degli steward, che parteciperanno anche alle
trasferte, e la sospensione o la revoca delle tessere di
fidelizzazione - che nelle intenzioni del Viminale dovrebbe
sostituire la tanto criticata Tessera del Tifoso - a quei tifosi
che si rendono responsabili di atti di violenza o razzismo.