"Il Ministero della Salute conferma il ritiro di una parte dei vaccini antinfluenzali prodotti per la campagna di vaccinazione appena cominciata". È quanto si legge in una nota del Ministero che conferma così il ritiro a Milano di 65mila dosi di vaccino prodotti dall'azienda Crucell, come anticipato da notizie di stampa. Più tardi, il ministro Balduzzi ha precisato che le dosi non sono state distribuite. I lotti in questione, ha spiegato il ministro, non sono arrivati ai controlli delle autorità statali previsti poichè l'azienda li ha bloccati prima. In tutto, si tratta di una partita da 2,3 milioni di vaccini. Il ministero della Salute spiega inoltre "che l'azienda produttrice dei vaccini in questione non è tra le prime che riforniscono il mercato. In queste ore al Ministero e all'Aifa si sta affrontando il problema. Altre aziende hanno assicurato la garanzia delle dosi necessarie in modo che non vi sia alcun problema per i cittadini". La campagna vaccinale, appena partita, aveva già registrato ritardi nelle forniture. Il vaccino Inflexal V della ditta Crucell avrebbe registrato, secondo una lettera della stessa azienda, "risultati inattesi nei test". Il ministero della Salute però tranquillizza."I vaccini sono estremamente controllati. I controlli sono ferrei e quando si rileva un problema, che può accadere, perché comunque si tratta di prodotti biologici, le aziende ritirano non solo i lotti sospetti, ma l'intera produzione. E' una misura precauzionale - continua la nota del dicastero - che viene sempre adottata, quando si individua anche solo un minimo rischio" Ma in questo caso "il Ministero della Salute assicura che non vi sono rischi per la salute e che quello che si sta affrontando in queste ore è solo un problema organizzativo per reperire anche sul mercato estero da parte delle aziende produttrici tutte le dosi necessarie di vaccino antinfluenzale". In Italia annualmente vengono infatti utilizzate tra 10 e 12 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale.Intanto anche la GlaxoSmithKline ha disposto il ritiro volontario di alcuni lotti del vaccino esavalente 'Infanrix Hexa" in 20 paesi del mondo (tra cui però non vi è l'Italia perchè non interessata) per possibile rischio di contaminazione nell'area di produzione con un batterio (bacillus cereus). Rischio tuttavia escluso da successivi controlli.