martedì 8 febbraio 2011
Un disegno di legge che riconosce le coppie di fatto e istituisce in Sicilia un registro delle unioni civili è stato presentato stamattina all'Assemblea regionale siciliana. Sottoscrittori, con Pino Apprendi (Pd), i capigruppo Mpa, Musotto, e Udc, Adamo, e i deputati Aricò (Fli) e Campagna (Pdl). «Non ci sarà alcuno scontro all'interno dell'Udc per questa mia scelta personale», ha affermato la Adamo. Ma proprio dall'Udc regionale arriva la precisazione: «Le posizioni dell'Udc su questo tema non ricalcano in alcun modo quelle espresse all'interno del disegno di legge».
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Un disegno di legge che riconosce le coppie di fatto e istituisce in Sicilia un registro delle unioni civili presso l'assessorato regionale alla Famiglia è stato presentato stamattina all'Assemblea regionale siciliana. Sottoscrittori, con Pino Apprendi (Pd) che è primo firmatario, i capigruppo Mpa, Musotto, e Udc, Adamo, e i deputati Aricò (Fli) e Campagna (Pdl). "Non ci sarà alcuno scontro all'interno dell'Udc per questa mia scelta personale, c'è già stato un confronto interno", ha affermato Adamo.Ma proprio dall'Udc regionale è arrivata una precisazione. "L'onorevole Giulia Adamo ha firmato il ddl per il riconoscimento delle unioni civili a titolo del tutto personale. Le posizioni dell'Udc su questo tema sono note e non ricalcano in alcun modo quelle espresse all'interno del disegno di legge del deputato del Pd Apprendi". Lo precisa in una nota il coordinatore regionale dell'Udc, Gianpiero D'Alia, commentando la decisione del capo gruppo dell'Udc all'Assemblea Regionale Siciliana, Giulia Adamo.La scelta di non inserire nel testo il termine famiglia sostituendolo con "formazione" è stata assunta, ha spiegato esplicitamente Musotto, "perché vogliamo approvare questa legge e non perdere del tempo". Un escamotage, dunque, per mettersi al riparo da critiche e discussioni che però certamente arriveranno. Nell'art. 1 del ddl si legge: "La Regione riconosce le formazioni sociali, culturali, economiche e politiche nelle quali si promuovono la personsalità umana e il libero svolgimento delle sue funzioni e attività e riconosce altresì ogni forma di convivenza, rifiutando qualsiasi discriminazione legata all'etnia, alla religione e all'orientamento sessuale". Il testo sembra voler artificiosamente scavalcare le competenze parlamentari con una formulazione che appare in contraddizione con l'articolo 29 della Costituzione e talmente vasta ("riconosce ogni forma di convivenza") da lasciar spazio, per ipotesi estrema, anche a coppie poligamiche.
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