martedì 2 ottobre 2012
​Percepivano l'indennità per pazienti che risultavano ricoverati. I reati ipotizzati sono falso ideologico commesso da privato in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Oltre un milione di euro indebitamente percepito.
Avellino, medici denunciati per assistenza a pazienti morti o emigrati
COMMENTA E CONDIVIDI
​Circa 30mila posizioni esaminate e 650 persone denunciate, pazienti che percepivano l'indennità d'accompagnamento, ma risultavano ricoverati: è il bilancio dei controlli effettuati tra luglio e settembre dalla Gdf di Taranto per verificare se chi percepiva l'indennità di accompagnamento avesse realmente i requisiti per ottenerla. I reati ipotizzati nei confronti delle 650 persone denunciate sono falso ideologico commesso da privato in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le verifiche hanno riguardo tutti quei casi di ricoveri presso strutture sanitarie di riabilitazione o lungodegenza a totale carico dello Stato o di altro ente pubblico, per periodi superiori a 30 giorni. Per passare al setaccio ogni struttura, i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Taranto, hanno acquisito presso la Asl gli elenchi dei soggetti ricoverati nelle strutture della provincia e li hanno incrociati con quelli dei percettori di indennità presso l'Inps.Sono così state individuate 650 persone, su 30mila posizioni controllate, che, pur essendo state ricoverate in strutture sanitarie, hanno omesso l'invio della prevista comunicazione o hanno comunicato dati inesatti, percependo dunque indebitamente l'indennità di accompagnamento anche per quei periodi in cui erano ricoverati a totale carico dello Stato. Allo stato dei controlli, la Gdf ha accertato che ammonta a oltre un milione l'entità della somma indebitamente percepita.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: