martedì 20 novembre 2012
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​Non fosse stato per quel buco di silenzio di un giorno e mezzo, adesso non ci sarebbe spazio per dubbi e retroscena. Invece, di domande ce ne sono fin troppe. A cominciare dalla prima. La più importante: perché l’entourage di Berlusconi attese quasi 30 ore per denunciare ufficialmente, peraltro via fax, il sequestro di Spinelli e consorte? Per quale ragione concedere un simile vantaggio di tempo ai banditi?E pensare che il 3 ottobre, circa due settimane prima del sequestro, il ragionier Spinelli aveva segnalato ai carabinieri di Bresso (Milano) alcuni movimenti strani attorno alla sua abitazione. Una premura giustificata, ma che agli occhi degli inquirenti mal si concilia con il lungo silenzio tra la liberazione e l’allarme in procura. Approntando una prima spiegazione l’avvocato Ghedini ha riferito che per capire quel che era accaduto, dato lo stato di choc in cui si trovava Spinelli, sono state necessarie parecchie ore. Al contrario, agli investigatori risulta che il ragioniere, seppur provato, sia sempre stato lucido durante e dopo il sequestro.A seguire il filo del racconto di fornito da Spinelli e signora, sembra che il contabile del Cavaliere sia finito nel mirino di una strampalata banda bassotti: l’aggressione sulla porta di casa, l’atteggiamento minaccioso ma non violento, la richiesta di intermediazione al termine della quale, alla chetichella, i sei se ne sarebbero semplicemente andati, rifacendosi vivi con una telefonata nel pomeriggio per conoscere la risposta di Berlusconi. Niente a che vedere con i professionisti dell’anonima sequestri. Eppure banditi di questo stampo sono riusciti perfino a far saltare due appuntamenti ufficiali a cui Berlusconi era atteso. Lo staff dell’ex primo ministro smentisce categoricamente ogni collegamento con il caso Spinelli. In quelle ore si parlò di problemi di salute che indussero il Cavaliere ad annullare, fra l’altro, un incontro con il premier Mario Monti e il forfait al congresso del Ppe a Bucarest il 17 ottobre.Giornate dai contorni ancora indefiniti. Forse perché c’è del non detto, o più semplicemente perché l’entourage del Cavaliere intendeva prima di tutto valutare la fondatezza di quelle misteriose informazioni, prima che finissero in mano ai magistrati.Accertamenti invece sono ancora in corso presso alcune agenzie bancarie italiane e svizzere sul contenuto di tre cassette di sicurezza, forse portato oltreconfine. Cassette, rileva il gip, «accese proprio in collegamento al sequestro Spinelli» e a cui i sequestratori «davano estrema importanza». Forse il luogo dove i sei (ma per gli inquirenti mancano all’appello altri complici) speravano di farsi versare un acconto sul prezzo per i "documenti"? Si parla di un "riscatto" di almeno 8milioni di euro. Pierluigi Tranquilli, uno degli arrestati, aveva già prenotato una Ferrari nuova. L’acquisto, al momento, è rimandato.<+copyright>
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