sabato 11 dicembre 2021
Non soffriva di altre patologie, al di là di una situazione di sovrappeso, e la terapia con l'ossigeno avrebbe avuto buone possibilità di mantenerlo in vita
L'ospedale Santa Chiara di Trento, dov'è avvenuto il decesso del cinquantenne no vax che aveva rifiutato di essere intubato

L'ospedale Santa Chiara di Trento, dov'è avvenuto il decesso del cinquantenne no vax che aveva rifiutato di essere intubato - Ansa

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Un uomo di 50 anni, convinto 'no vax', è uno dei due morti della giornata di ieri in Trentino perché dopo il ricovero in ospedale necessario per insufficienza respiratoria a seguito del Covid, ha rifiutato di essere intubato. La notizia è stata anticipata dalla Rai di Trento.

L'uomo, di origine straniera ma da molto tempo residente in Trentino, a quanto riferiscono fonti dell'ospedale Santa Chiara di Trento, non soffriva di altre patologie importanti se non di un "problema conclamato di obesità che forse può essere stato determinante nel peggioramento" e la terapia con l'ossigeno avrebbe avuto buone possibilità di mantenerlo in vita.

Nemmeno la fidanzata era riuscita a convincerlo a farsi intubare, dopo aver cercato per ore di persuaderlo. "Quando è stato ricoverato una settimana fa, ce l'ha detto subito che non credeva in alcun modo alla vaccinazione - raccontano gli operatori sanitari -. Dopo il riscontro della positività al virus e il successivo ingresso in ospedale la sua situazione si è via via aggravata, tanto che è stato necessario il trasferimento d'urgenza nel reparto di rianimazione. Il quadro clinico ha però avuto un ulteriore peggioramento: la progressione dell'infezione respiratoria era conclamata e l'intubazione era l'unica soluzione possibile per la sopravvivenza. Anche di fronte alla diagnosi che sarebbe stata sicuramente infausta senza l'intubazione, il paziente è stato chiaro: ha espresso con determinata lucidità la propria volontà di rifiuto".

E' stato allora che i medici hanno deciso di coinvolgere la fidanzata. Tentativo estremo quanto obbligato per cercare di salvargli la vita. "Hanno parlato per ore, non potevamo esimerci dal provarci - proseguono dal reparto di rianimazione -. Purtroppo, non è cambiato nulla. Il paziente è stato irremovibile nella propria decisione di categorico diniego all'intubazione e all'ossigenazione artificiale".

Preso atto del consapevole rifiuto delle cure, i sanitari sono stati dunque costretti alla resa. Pochi giorni e le condizioni dell'uomo sono infatti precipitate in via definitiva. Nella serata di giovedì il suo cuore ha smesso di battere.

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