A.C.
Il 12 giugno scorso si è celebrata la giornata mondiale dello Yarn Bombing, attività che consiste nel ricoprire parti della città – arredi urbani, muri, balconi di case, alberi – con lavori realizzati all’uncinetto. E già questo la dice lunga su cosa sia diventata oggi nel mondo l’arte del crochet. Se per un antico retaggio culturale le nostre nonne imparavano a lavorare all’uncinetto fin da piccole impreziosendo con bordure a crochet i loro candidi corredi di lenzuola, asciugamani e camicie da notte, è stata la rivoluzione degli anni ’70 che ha sdoganato questa tecnica per coperte patchwork, sciarpe coloratissime, bikini e vestitini traforati indossati come simbolo di libertà.
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Finita la moda dei "figli dei fiori", l’uncinetto è rimasto appannaggio delle nonne, che hanno continuato a sfornare centrini sottopiatti e presine per la cucina. Ma in tempi più recenti la "crochet mania" è tornata di gran moda conquistando un pubblico sempre più allargato che comprende tutte le fasce di età. Complice anche l’esibizione del cantante Harry Style, amato dai più giovani, che si è esibito in un concerto con addosso un coloratissimo maglione fatto a mano. La sua foto, pubblicata sui social esattamente un anno fa, ha dato vita a una cardigan challenge (#HarryStylesCardigan challenge) dove i fans si sono sfidati per ricreare il suo maglione seguendo lo schema fornito proprio dallo stilista del capo.
Un'immagine della pagina Instagram di Lorenzo Jovanotti - .
Molto ha fatto poi la pandemia globale, che ci ha rinchiusi a lungo in casa, facendo riemergere la voglia di dedicarsi a lavori manuali, di confrontarsi con nuove avventure più domestiche, e dare sfogo alla propria creatività. Nel frattempo ci hanno pensato anche gli stilisti a proporre almeno un capo realizzato a crochet nelle loro collezioni. E i trend setter sui social si sono fatti ritrarre intenti a lavorare e poi a indossare le proprie opere. La crochet mania ha preso piede. E anche il nostro Jovanotti si è fatto ritrarre qualche mese fa seduto su un enorme plaid granny square (i coloratissimi quadrati della nonna) per il suo profilo Instagram. E così le vendite di gomitoli si sono moltiplicate, e questa estate in pochi rinunceranno ad avere il loro accessorio all’uncinetto. Una borsa, un cappellino, un bikini, sono tra le applicazioni che si vedranno di più.
L'opera collettiva Fobia Sociale esposta a Lambrate (Milano) durante lo Yarn Bombing Festival - A.C.
Un po' di storia. In effetti è una moda molto popolare: per una volta chiunque può copiare le proposte degli stilisti e poter esibire la sua creazione con gli amici vantandosi che non sia quella originale. Una volta sdoganato come attività manuale del momento, e come mezzo creativo, ci si è accorti che il lavoro a crochet è diventato anche strumento di espressione artistica, con numerosi seguaci in tutto il mondo. Come tutti i fenomeni globali che si rispettino, anche questo ha la sua storia. Pare che la nascita dello yarn bombing, (conosciuto anche come yarn storming o guerrilla crochet) sia attribuita a una signora di Houston, che nel 2005 ricoprì le maniglie delle porte della sua boutique con pezzi di lana colorata suscitando così molto interesse e stupore nei passanti e creando poi il gruppo di artiste ‘Knitta please’ da cui altre poi hanno preso ispirazione. Come non ricordare poi l’intervento dell’artista Agata Olek che la notte di Natale del 2010 rivestì il toro di Wall street con una maglia di lana coloratissima e dedicò la sua opera a tutti i poveri di New York.
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L'arte dell'arredo urbano. Da qui i casi di bombardamento urbano di lavori a crochet si sono moltiplicati e anche l’Italia ha i suoi gruppi di appassionati con attività in continuo fermento e tante installazioni sparse in giro per le città. Spesso le opere vengono collocate in posti da riqualificare per degrado urbano e disagio sociale. La loro allegria e i loro colori attirano l’attenzione anche su situazioni a rischio e sottolineano un messaggio importante. I lavori all’uncinetto sono in effetti un mezzo artistico con cui abbellire le nostre città in modo temporaneo. Il vantaggio è che sono rimovibili e non rovinano i supporti. Poi sono morbidi e colorati.
Una rivoluzione pacifica ma determinata a far parlare di sé. Proprio come quella dello Yarn Bombing Festival che si è tenuto a Milano dall’11 al 13 giugno. 100 opere di artisti provenienti da tutto il mondo hanno invaso le vie del quartiere di Lambrate. Organizzata da Yarn Bombing Trivento, Associazione culturale Formidabile Lambrate, Associazione Made in Lambrate, Hub/Art Exhibition, Scalo Lambrate, con il patrocinio del Comune di Milano e Municipio 3, la manifestazione ha promosso l’arte dell’uncinetto, valorizzando il territorio e devolvendo il ricavato della vendita delle opere alla Caritas Ambrosiana a sostegno dell’Emporio della solidarietà del Municipio 3. Tra le installazioni, l’opera collettiva Fobia Sociale, composta da migliaia di occhi di colori e filati diversi che esprimono solidarietà e vicinanza verso coloro che soffrono di Disturbo d’Ansia Sociale. Altre creazioni hanno invece ricoperto cancelli, balconi, panchine e muri scrostati, riqualificando con un messaggio positivo questi angoli urbani.
Fabio e Mattia di @48filimatty - .
Anche gli uomini al lavoro. Tra gli artisti dello Yarn Bombing Festival, Fabio, 50 anni, lavora ad uncinetto da 45 grazie a una amica della nonna, ed è il suo lavoro anche come consulente ad aziende del settore. Mattia, 27, ne ha fatto un lavoro da quando è rimasto disoccupato 2 anni fa. Vederli lavorare mette allegria e serenità. Il loro consiglio è di non aver paura nel mettersi in gioco perché in realtà la tecnica è molto semplice, si deve superare la paura iniziale di non farcela. "Cosa ci dà questo tipo di lavoro? E’ molto rilassante- spiega Fabio -, una vera e propria terapia. Si coinvolgono le mani in un lavoro che diventa automatico. Il cervello acquisisce degli automatismi ed è occupato nella sua parte razionale. E’ quindi ibero di lavorare anche contemporaneamente nella sua parte più creativa. Lavorando a crochet, oltre a produrre bellissimi capi, si riesce anche a pensare ad altro trovando anche soluzioni a problematiche importanti".
L’associazione sul Filo dell’arte di Vedano al Lambro, altra partecipante a questa iniziativa, riunisce invece appassionati per hobby che lavorano in modo collettivo sullo stesso progetto trovando ognuno il modo per esprimere la propria creatività. "E’ bello fare un lavoro socializzante, che dia soddisfazione sui risultati e sugli obiettivi sociali delle premesse", dice la signora Lia.
Alla portata di tutti, ideale per rilassarsi e ridurre lo stress. Un uncinetto e un gomitolo e tanta voglia di mettersi in gioco.