Un momento dei funerali di Arcangelo Correra ieri a Napoli - Fotogramma
C'erano almeno 2mila persone a Napoli per i funerali di Arcangelo Correra, il 18enne ucciso all'alba di sabato scorso da un colpo della pistola con la quale sembra stesse giocando l'amico 19enne Renato Caiafa.
Le esequie sono state celebrate dall'arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia, che ha voluto i ragazzi, gli amici di Arcangelo, davanti all'altare, proprio vicino alla bara "per poterli guardare negli occhi". L'arcivescovo ha detto che "se non siamo qui per gridare con tutto il cuore e con tutte le nostre forze basta a questa violenza, non faremo nulla per lui. E' Arcangelo - ha continuato - che lo sta chiedendo. Basta con la morte dei ragazzi! Basta con ogni logica di violenza! Non possiamo fingere, ragazzi. E allora capite, tutto questo dipende anche da voi e da tutti noi. Ve lo chiedo con tutto il cuore: non abbiate paura di avere paura e abbiate il coraggio di avere coraggio perché le cose possono cambiare".
All'uscita della bara, al termine della cerimonia, le note di una tromba hanno suonato il silenzio. Non sono mancati gli interventi di amici e parenti. Come quello della sorella più piccola di Arcangelo, che ne ha parlato al presente e lo ha salutato come se stesse partendo per un viaggio. Sulla bara, di colore bianco, una grande foto del ragazzo appena maggiorenne con un vestito da cerimonia. All'uscita del feretro si sono levati in cielo palloncini e coriandoli.
La vicenda del ragazzo ha suscitato scalpore, confermando l'emergenza ormai nota della diffusione di armi da fuoco (e non solo) tra i giovanissimi. Proseguono intanto le indagini per fare chiarezza su quanto accaduto. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti Arcangelo Correra avrebbe sfidato l'amico Renato Caiafa - ora in carcere - a sparargli: "Spara! Sparami qui! Vediamo se sei capace" le parole che avrebbe pronunciato, secondo la ricostruzione degli inquirenti. Il 19enne ha più volte sostenuto di essersi reso conto che la pistola, a suo dire trovata per caso in strada, era un'arma vera solo "al momento dello sparo" e solo dopo avere visto "il sangue di Arcangelo a terra".