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Il rischio escalation in Medio Oriente preoccupa L'Italia. In particolare la premier Giorgia Meloni che nella sua visita in Mozambico tocca anche il tema degli attacchi di Hamas ad Isreale. «Noi stiamo in queste ore lavorando con tutti gli attori della regione. Ho sentito nei giorni scorsi diversi leader. Stiamo cercando di scambiare informazioni e mantenere i contatti a 360 grandi per evitare una escalation. Fase molto delicata», ha sottolineando. Tanto che oggi Tajani è in Israele e poi in Giordania. «È una fase in cui bisogna mantenere le interlocuzioni al più alto livello possibile - ha aggiunto la presidente del Consiglio - Penso di essere molto preoccupata dallo scenario ma c'è un lavoro che stiamo facendo per evitare una escalation». Inoltre Meloni sottolinea che «deve far rifletere sui fatti di questi giorni che qualcuno possa emulare tale terrore» e di essere «estremamente colpita dal fatto che i miliziani di Hamas volessero riprenere scene così atroci». Ora dopo gli attacchi certo si lavora anche per soccorrere i supertiti.
Il tema umanitario è «un tema su cui ci siamo mossi nei giorni scorsi è uno delle questioni poste nelle nostre interlocuzioni», su questo possono svolgere «un ruolo l'Egitto e la Giordania», ha aggiunto la premier, per cui «non è facile neanche la posizione di Israele. Bisogna muoversi con cautela».
Il ministro Tajani in visita in Israele
Salvare gli ostaggi. Questa le priorità del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, arrivato stamattina in Israele per «ribadire la vicinanza dell’Italia ad un popolo ferito dal terrorismo». Il ministro, che è in una delle zone del sud del Paese teatro dell'attacco di Hamas, dove è previsto anche l'incontro con il suo omologo israeliano Eli Cohen, incontrerà nell’ambasciata italiana anche alcuni parenti degli ostaggi italiani. «La priorità per l'Italia è il salvataggio degli ostaggi», infatti ha ricordato, aggiugendo che «non sono soldati e per questo è importante avere corridoi. Faremo del nostro meglio per il salvataggio di questa gente innocente». Per questo si sta lavorando fin dall’inizio a tutela degli ostaggi, «parlando con tutti i Paesi che possono dialogare e discutere con Hamas, intercedere per la loro liberazione».
Tajani all'atterraggio in Isreale - Ansa
Il responsabile della Farnesina ha spiegato che ci sono ancora una decina di italiani nella Striscia di Gaza che «da quanto ci risulta stanno andando verso il sud», prima di definire «Hamas è come l'Isis, come come le Ss, come la Gestapo, fanno le stesse cose, sono terroristi, degli assassini e stanno utilizzando come scudo il popolo palestinese, cosa che non è giusta, bisogna evitare che ci siano altri morti innocenti». Per questo chiede ai Paesi arabi di isolare Hamas, visto che è ormai chiaro che vuole la guerra e utilizza il popolo come scudo. Ricordando infine che Isreale è un paese amico, «nostro stretto e importante alleato» , il ministro Tajani ha sottolienato che la sua presenza serve «per dare la nostra solidarietà a Israele, sperando che si possa avere la pace e che la reazione di Israele sia una reazione che non provochi troppi drammi tra la popolazione civile. Ma Israele ha il diritto di difendersi e sono convinto che avrà una reazione proporzionata e farà di tutto per colpire solo Hamas».
Inoltre il ministro parla della possibilità di «un corridoio umanitario anche per i cristiani che vivolo in Palestina». Il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in visita a Tel Aviv ha chiesto alle autorità israeliane di «tutelare i cristiani in Palestina e che non ci siano attacchi contro chiese». Riferendo di un colloquio con il patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, Tajani ha detto di aver chiesto a Israele che ci siano «corridoi umanitari anche per loro», i cristiani in Terrasanta. Che, ha aggiunto, devono essere «tenuti fuori da qualsiasi azione militare». In questo senso, ha proseguito Tajani, «ha riscontrato la disponibilità di Israele». A sera, rientrando dalla missione, il capo della Farnesina ha raccontato che «la situazione è molto complicata, è ovvio che c'è una grande concentrazione di truppe israeliane ai confini con la Striscia di Gaza. Ne ho visti tantissimi, centinaia di carri armati, quindi uomini pronti a intervenire. Ma l'evacuazione è in corso».
Tajani all'atterraggio in Isreale - Ansa
Anche i vertici Ue in visita in Israele
Anchela presidente della Commissione Ue Usrula von der Leyen e la presidente del Pe Roberta Metsola sono atterrate in Israele. «Siamo qui per esprimere la nostra solidarietà al popolo israeliano in seguito al terribile attacco terroristico di Hamas», scrive von der Leyen su X. «Il terrore non prevarrà. Il modo in cui rispondiamo è importante. Possiamo - dobbiamo - fermare Hamas. E fare il possibile per mitigare le conseguenze umanitarie», ha aggiunto Metsola.