mercoledì 5 ottobre 2022
La statua era stata posta alla base della Croce in vetta al Monte Bolettone nel 1964. Il parroco: un gesto inqualificabile. Un martello ha spezzato le mani, le braccia e i piedi: è irrecuperabile
Statua della Madonna distrutta ad Albavilla
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“Davanti a un fatto come questo non ci sono parole. Si è trattato di un gesto inqualificabile: una follia. È un segno del degrado spirituale e umano presente nella nostra società”. Così don Paolo Vesentini, parroco di Albavilla, in provincia di Como, ha definito l’atto vandalico compiuto da ignoti, che ha distrutto la scorsa settimana, tra mercoledì e giovedì, la statua della Madonnina posta alla base della Croce in vetta al Monte Bolettone, sopra ad Albavilla.

La statua era stata collocata sul Bolettone nel maggio del 1964 per volontà dell’allora parroco don Felice Ballabio e del coadiutore don Mario Galbiati (poi fondatore di Radio Maria e di Radio Mater): era stata benedetta nella chiesa parrocchiale e poi in processione portata in cima al monte.

La Madonna ha vegliato per tutti questi anni su Albavilla e su tutta la piana di Erba, fino alla scorsa settimana quando è stata colpita probabilmente con un martello, che ha spezzato le mani, le braccia e i piedi, tanto da renderla irrecuperabile, come ha confermato Luigi Mascheroni, presidente del Gruppo Bolettone, che ha recuperato la statua e riportata in paese.

Grande la costernazione non solo della comunità di Albavilla, ma di tutti gli appassionati escursionisti che ogni giorno salgono in vetta al monte: dopo 60 anni hanno visto profanato da un atto sacrilego un simbolo della loro storia umana e spirituale.

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