martedì 21 settembre 2010
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Il nuovo governo Lombardo nascerà dalle macerie delle coalizioni che avevano affrontato la sfida elettorale appena due anni fa. A Palermo oggi è atteso l’annuncio della nuova giunta regionale, la quarta sotto la guida del leader del Mpa, infarcita di tecnici, di pezzi del centrosinistra, di fuoriusciti dal vecchio Pdl e da una parte dell’Udc. Una maggioranza trasversale governerà una Regione che si riconferma ancora una volta laboratorio politico dai risultati imprevedibili.Ad appoggiare Lombardo, in questo momento, oltre al Mpa, sono il Pd, anche se il dibattito interno al partito è ancora in corso, i finiani (Fli), i rutellini (Api) e i deputati dell’Udc fedeli a Casini, guidati da Giampiero D’Alia. All’opposizione siederanno gli esponenti centristi vicini a Cuffaro, Romano e Mannino, l’intero Pdl, quello ufficiale e il cosiddetto Pdl-Sicilia, fondato l’anno scorso dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianfranco Micciché. L’ultimo colpo di scena, in ordine di tempo, lo suggella proprio Micciché, fondatore di Forza Italia in Sicilia e principale nuovo alleato di Lombardo fino a poche settimane fa, smarcatosi dopo l’avvio delle trattative del governatore col Pd. «Lombardo ha scelto di fare un governo folle con tecnici mentre la Sicilia sta morendo di fame» accusa Micciché in un’affollata conferenza stampa. Giudica quello di Lombardo «un vero ribaltone» e rilancia: «Faremo il nuovo partito del Sud seguendo lo schema della Lega: abbiamo già accordi in Campania e Puglia. Nel giro di un anno convocheremo l’assemblea costituente del partito».Ma sull’appoggio al nuovo governo ora il Partito democratico, col quale era avvenuto l’abbraccio durante la Festa del Pd a Palermo, prende tempo. L’esecutivo ha deciso di aggiornare il dibattito al prossimo week-end in occasione della direzione regionale del partito. Al momento le posizioni restano congelate con l’asse Lumia-Cracolici-Genovese che spinge per suggellare l’accordo con il governatore, il segretario Lupo che conferma l’apertura al dialogo ma si mantiene prudente, e Bianco, Burtone e Barbagallo che si confermano oppositori irriducibili.Il divorzio di Lombardo con il Pdl è maturato quando il partito di Berlusconi non ha votato la riforma della sanità, la rottura con l’Udc quando il governo decise di abolire l’Agenzia regionale rifiuti e acque e rifare la riforma dei rifiuti. In queste ore si stanno limando gli ultimi dettagli nella composizione della giunta. L’ultimo nodo riguarda la permanenza della pattuglia del Pdl che fa riferimento a Dore Misuraca. Sulla composizione della giunta, ci sono ormai pochi dubbi. Sicuramente resteranno i tecnici Gaetano Armao, Caterina Chinnici, Massimo Russo, Pier Carmelo Russo, Marco Venturi e Mario Centorrino, ma anche il finiano Nino Strano. Le altre caselle dovranno soddisfare gli appetiti dei nuovi commensali.
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