giovedì 18 gennaio 2024
La toccante storia di Katia, che nel 2011 si era sottoposta a trapianto di midollo osseo, per la cura della talassemia. Morta per emoraggia cerebrale, ha donato fegato, reni ecornee
Un intervento chirurgico di asportazione di un organo

Un intervento chirurgico di asportazione di un organo - Foto archivio

COMMENTA E CONDIVIDI

È scomparsa a 42 anni una donna originaria di Pavia, a lungo residente a Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, che, nel 2011, si era sottoposta a un trapianto di midollo osseo a Pescara. La sua vicenda è intrisa di solidarietà: a ottobre 2023, in occasione del suo matrimonio, Katia rinunciò alle bomboniere e donò tutto l’equivalente all’Associazione donatori di midollo osseo Abruzzo; dopo la sua morte, avvenuta nei giorni scorsi, i suoi organi sono stati donati. A raccontare la storia della donna, affetta da talassemia, è la responsabile dell’unità di Terapia intensiva ematologica e direttore del Programma Trapianto dell’ospedale di Pescara, Stella Santarone. È nel 1986, all’Ospedale pediatrico Gaslini di Genova, che a Katia fu diagnosticata la talassemia (anemia mediterranea) intermedia. Alla fine del 2010, dice Santarone, la donna, che fino a quel momento aveva ricevuto 216 trasfusioni di sangue, si rivolse all’unità di Terapia intensiva ematologica (Centro Trapianti) di Pescara, « nota a livello internazionale come uno dei centri con la maggiore esperienza di trapianto di midollo osseo nei pazienti talassemici con risultati a dir poco brillanti (guarigione nel 90% dei casi). Katia poteva rivolgersi a uno dei tanti centri di trapianto del Nord Italia, ma scelse Pescara perché aveva riposto tutta la sua fiducia nell’équipe di medici che aveva conosciuto». Non disponendo di un donatore familiare compatibile, si aprì la ricerca nei registri dei donatori di midollo osseo volontari di tutto il mondo: nel giro di pochi mesi, fu individuato un donatore tedesco compatibile. Così, il 12 maggio 2011, Katia fu sottoposta a trapianto di midollo osseo allogenico. Il decorso post-trapianto fu molto buono; nei mesi e negli anni seguenti Katia era perfettamente guarita ed aveva aperto un’attività nel suo paese. A ottobre del 2023, poi, si era sposata con Matteo. La mattina del 31 dicembre scorso, però, la donna è stata colpita da una cefalea molto intensa. A causa di una vasta emorragia cerebrale, è finita in Rianimazione, a Parma, in coma. Le sue condizioni si sono aggravate ulteriormente, fino alla morte cerebrale. Il 10 gennaio i medici hanno proposto ai familiari il prelievo degli organi, eseguito il giorno seguente: il fegato è andato Modena, i reni a Parma, mentre le cornee sono state depositate nella banca delle cornee e ridaranno la vista ad altri pazienti. « Il suo sogno di dare la vita a chi ne aveva bisogno – conclude la dottoressa Santarone – si è realizzato nella sua pienezza. Ricorderemo Katia come una persona speciale, sempre con il sorriso sulle labbra, bella fuori e soprattutto bella dentro. Ciao Katia, riposa in pace».


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: