giovedì 9 febbraio 2012
Il decreto prevede, tra i punti qualificanti, il ricorso prima ai domiciliari, in seconda istanza alle camere di sicurezza e solo in maniera residuale in carcere. Stabilita inoltre la chiusura, entro il 31 marzo del 2013, degli Ospedali psichiatrici giudiziari.
Giustizia e senso di realtà di Paolo Borgna
Il commento di don Virgilio Bucchi, ispettore generale dei cappellani delle carceri (da Radio inBlu)
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La Camera ha votato la fiducia al governo sul decreto carceri con 420 voti a favore, 78 contrari e 35 astenuti. Il ricorso al voto di fiducia era stato annunciato ieri dal governo in Aula: una scelta determinata dai tempi stretti per la conversione, che rischiavano di far scadere il decreto (il termine è il 20 febbraio) e dall'ostruzionismo messo in atto dalla Lega che già da martedì aveva costretto l'aula a una seduta notturna per il gran numero di iscritti a parlare. Oltre 500, poi, gli emendamenti presentati dal Carroccio.Il decreto prevede, tra i punti qualificanti, il ricorso prima ai domiciliari, in seconda istanza alle camere di sicurezza e solo in maniera residuale in carcere, per gli arrestati in flagranza per reati di competenza del giudice monocratico (con l'esclusione di furto in appartamento, scippo, rapina ed estrorsione semplici) ed entro le 48 ore dal fermo, in attesa dell'udienza di convalida; il prolungamento da 12 a 18 mesi del fine pena che si può scontare ai domiciliari, e la chiusura, entro il 31 marzo del 2013, degli Ospedali psichiatrici giudiziari.
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