Raccoglie consensi, ma anche critiche. Piace al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, piace al presidente della commissione Ambiente, Ermete Realacci. Non convince, invece, nel centrodestra, dal leader della Lega Matteo Salvini a Carlo Giovanardi, ex responsabile del servizio civile del governo Berlusconi. Perplesso però è anche il sottosegretario Luigi Bobba, quello che nel governo ha la delega in materia. Di sicuro l’uscita della ministra della Difesa Roberta Pinotti ha riaperto il dibattito su obbligo o volontarietà. Il servizio civile, oggi volontario, è uno dei temi della riforma del Terzo settore, i cui decreti attuativi sono stati approvati giusto la settimana scorsa dal governo. Obiettivo: permettere a tutti i giovani che oggi fanno domanda, di svolgere effettivamente il servizio civile: la metà delle richieste viene accantonata per mancanza di fondi. La riforma approvata non punta all’obbligo, dunque, ma all’universalità.
La Pinotti domenica invece ha rilanciato: «La riproposizione di una qualche forma di leva obbligatoria – ha detto – declinata in termini di utilizzo dei giovani in ambiti di sicurezza sociale non è un dibattito obsoleto », tanto che in Europa «si è riaperto non solo in Svezia, ma anche in Francia». Pinotti ha detto che pensa a una leva «non più solo nelle forze armate, ma con un servizio civile che divenga allargato a tutti».
«Un momento unificante» per i giovani, l’ha definito. Plaude Valeria Fedeli: «Consentire a tutte le ragazze e ragazzi, vediamo in che modo, con che forma e con che tempi, l’esperienza di donare il proprio tempo, la propria intelligenza, le proprie possibilità per la co- munità, devo dire che a me piace », dice la ministra dell’Istruzione. «Poi vediamo come si fa, ma è comunque una riflessione ». «Il governo ha già compiuto un atto molto importante e positivo – fa eco il dem Ermete Realacci – estendendo l’accesso al servizio civile volontario con l’obiettivo di coinvolgere 100 mila giovani. Diverso è il senso di un servizio obbligatorio, di pochi mesi, obiettivo della mia proposta di legge 2042, per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità». Di diverso avviso il sottosegretario al Lavoro e al welfare, con delega al Servizio civile, Luigi Bobba: «Il servizio civile deve restare volontario, la proposta della ministra Pinotti è condivisibile nell’obiettivo, ma l’introduzione dell’obbligo rischia di essere una scorciatoia. Investiamo più risorse per dire di sì a tutti i giovani che chiedono di fare il Servizio».
Contrario Enrico Rossi, presidente della Toscana: «Il servizio civile finanziamolo per chi vuole farlo, già sarebbe un risultato: tocca a noi metterci i soldi, per farlo fare a tutti coloro che lo chiedono». Fortemente critico da destra il senatore di Idea Giovanardi: «Difficile immaginare una proposta più sconclusionata e confusa. È assurdo pensare di impiegare 500 mila giovani senza avere la più pallida idea di strutture, risorse e mezzi necessari per gestirli». E Salvini boccia l’idea: «Ma che servizio civile, qui ci vogliono sei mesi di militare. I ragazzi italiani devono imparare a usare un’arma».