giovedì 10 novembre 2022
La solidarietà dell'arcivescovo Giampaolo Crepaldi alla comunità ebraica. Indagini della Digos in corso. Tra il 9 e il 10 novembre 1938 in Germania divampò la furia antisemita
Scritta antisemita sulla sinagoga nell'anniversario della Notte dei cristalli

Ansa

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Una scritta contro gli ebrei è apparsa nella notte sulla facciata della sinagoga di Trieste, nel centro città. "Gli ebrei - è stato scritto in nero - sono i nuovi razzisti e fascisti". Sono in corso le indagini della Digos, anche con il supporto delle immagini dalla videosorveglianza della zona, per risalire agli autori.

Il gesto, come ha ricordato il rabbino Alexander Meloni, è avvenuto in concomitanza con l'anniversario della 'notte dei cristalli', ovvero la notte tra il 9 e 10 novembre del 1938 "quando molte sinagoghe tedesche e molti libri vennero bruciati". Nella ricorrenza, "per ricordare il fallimento del nazismo, le sinagoghe rimangono tutte illuminate. E' sempre un momento particolare"

"Sono convinto che le forze dell'ordine potranno individuare l'autore rapidamente", ha aggiunto Meloni. Trieste "a parte il periodo della guerra, che è stato un momento molto nero, ha sempre convissuto pacificamente con la comunità ebraica". Il problema "è un altro", ha sottolineato. Esiste "un problema di ignoranza e uno economico. Il momento difficile per l'Italia fa riemergere l'idea sbagliata che se si buttano fuori tutte le comunità differenti la situazione può migliorare. Questa scritta è da prendere con serietà, ma non bisogna farne adesso una foresta: è un albero. L'antisemitismo non morirà mai, ma la comunità di Trieste e gli ebrei di Trieste non lasceranno la città per questa scritta"

"Finché non si individua" l'autore del gesto "non si può capire se è l'atto di una persona disturbata o di una persona che ha effettivamente convinzioni antisemite". Tuttavia quanto accaduto "risveglia vecchi fantasmi e momenti. Però non vuol dire che Trieste è questo. Trieste è il contrario, sicuramente. E' una città multietnica, che ha sempre convissuto con minoranze attive nel tessuto economico e sociale della città, in particolare con la comunità ebraica". Ha detto ancora il rabbino di Trieste, Alexander Meloni.

"L'Arcivescovo, con tutta la Chiesa cattolica di Trieste - che ha coltivato nel tempo feconde relazioni con la Comunità ebraica locale - stigmatizza e condanna con fermezza le scritte vergognose e riprovevoli apparse sulla facciata della Sinagoga della Città ed esprime la più viva e solidale vicinanza al Presidente, al Rabbino e a tutta la Comunità ebraica". Lo scrive in una nota l'arcivescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, in riferimento alla scritta comparsa sulla sinagoga di Trieste.

Molte le reazioni anche del mondo politico, che esprimono sdegno e solidarietà alla comunità ebraica. A cominciare dal presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. La comunità ebraica di Trieste - ribadisce in una nota diffusa dalla Regione - ha subito indicibili sofferenze durante la Shoah, come testimoniano le numerose pietre d'inciampo presenti in città, e non è tollerabile che i suoi appartenenti vengano oggi tacciati di razzismo o addirittura assimilati al fascismo responsabile della proclamazione delle leggi razziali".

Il presidente del Fvg auspica che "le indagini prontamente avviate dalle Forze dell'ordine permettano di identificare e perseguire rapidamente il responsabile di questo ignobile gesto che, oltre a partire da vergognose idee razziste, va a colpire un diritto fondamentale come la libertà di culto. La comunità ebraica è una parte importante del panorama multi etnico e multi culturale che compone il capoluogo regionale e gesti d'intolleranza o di minaccia nei suoi confronti, così come nei confronti delle altre comunità, non sono in alcun modo tollerabili".

Anche l'ex governatrice della Regione, Debora Serracchiani, espresso profonda solidarietà con la comunità ebraica offesa da queste scritte intollerabili.


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