giovedì 9 gennaio 2014
​Tre anni di reclusione e 2 milioni di euro ciascuno per Claudio Scajola e per l'imprenditore Diego Anemone: è la condanna chiesta dai pubblici ministeri al processo per finanziamento illecito. Al centro la casa pagata al ministro «a sua insaputa».
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Tre anni di reclusione e 2 milioni di euro di multa ciascuno: è la condanna chiesta oggi dai pubblici ministeri Roberto Felici e Ilaria Calò al termine della requisitoria del processo che vede l'ex ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola e l'imprenditore Diego Anemone imputati di finanziamento illecito in relazione all'acquisto in via del Fagutale a Roma di un appartamento abitato da Scajola. Secondo quanto sostenuto dall'accusa l'imprenditore avrebbe pagato attraverso l'architetto Angelo Zampolini circa 1 milione e 100mila euro su una spesa di 1 milione e 700mila euro per l'acquisto dell'appartamento. L'acquisto risale al 2004. Sempre lo stesso Zampolini avrebbe commissionato i lavori di ristrutturazione dell'appartamento.
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