lunedì 28 ottobre 2013
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Dopo diciannove anni di attesa il premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi ha ricevuto stamani la cittadinanza onoraria della Capitale. Nel suo primo giorno in Italia, alla cerimonia in Campidoglio hanno preso parte il sindaco di Roma Ignazio Marino, il ministro degli Esteri Emma Bonino, gli ex sindaci di Roma Walter Veltroni e Francesco Rutelli e l'ex campione di calcio Roberto Baggio. "Non ho fatto nulla di particolare, ho fatto quello in cui ho creduto - il suo commento -. È stata una vita di scelte, non di sacrifici. E sono davvero felice che mi abbiate scelto come concittadina". Ma Marino non ha dubbi: "Oggi per Roma è una giornata straordinaria".La visita di Aung San Suu Kyi nella Capitale rientra nell'ambito di un viaggio che la leader dell'opposizione birmana, che nel 2015 si candiderà alle elezioni presidenziali, sta compiendo in Europa. Sorridente, i capelli raccolti in uno chignon di fiori è stata accolta all'aeroporto di Fiumicino dalla senatrice Albertina Soliani e dal vice capo del cerimoniale diplomatico della Repubblica, Marco Della Seta; in Campidoglio dal sindaco Marino e dagli applausi della gente in piazza.Sempre stamani, è stata ricevuta da papa Francesco in Vaticano e ha incontrato al Quirinale il Capo dello Stato Giorgio Napolitano accompagnata dal ministro degli Esteri Emma Bonino. Ha incontrato anche il premier Enrico Letta.Nel 1994 il Comune di Roma, guidato dalla giunta Rutelli, aveva conferito la cittadinanza onoraria romana ad Aung San Suu Kyi, in quanto "impegnata sul terreno dei diritti umani e civili e dei diritti delle donne, già privata nella sua libertà personale ed in grave pericolo di vita". Ma il riconoscimento non venne ritirato perché la politica birmana era agli arresti domiciliari. Stessa cosa per il Premio Roma per la Pace e l'Azione Umanitaria, assegnatole dalla giunta Veltroni nel 2007 e ritirato dal calciatore Roberto Baggio al posto suo. Oggi, invece, tutto ciò è stato finalmente possibile."Benvenuta a Roma Aung San Suu Kyi, benvenuta da sempre", le ha detto Bonino. "Roma sarà sempre sua amica nel continuo sforzo che la vedrà impegnata per assicurare i diritti democratici nel suo Paese e nel mondo", promette Marino. Mentre il premio Nobel per la Pace, dal suo canto, ha sottolineato: "Per andare avanti sono ancora necessari profondi cambiamenti e il cambiamento più urgente e importante è quello della nostra Costituzione. Spero che Roma ci sostenga nel cambiarla". Il suo intervento si è concluso con l'accenno a un progetto per "il restauro del policlinico di Rangoon, la più importante struttura sanitaria del Paese. Il vostro contributo può essere meraviglioso. Abbiamo bisogno del vostro sostegno".
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