giovedì 7 luglio 2011
Assegni di ricerca più alti del 20%) quasi raddoppiata la percentuale dei fondi assegnati alle università su base meritocratica, norme per bilanci più trasparenti, riduzione del numero dei corsi di laurea. Queste le principali novità illustrate dalla Gelmini. Critiche dal Pd: non dice che ci saranno meno assegni.
COMMENTA E CONDIVIDI
Assegni di ricerca più alti (+20%), quasi raddoppiata la percentuale dei fondi assegnati alle università su base meritocratica, norme per bilanci più trasparenti, riduzione del numero dei corsi di laurea, razionalizzazione dei settori scientifico-disciplinari, certificazione degli atenei e valutazione della qualità della ricerca, nuove procedure per l'abilitazione scientifica nazionale e l'internazionalizzazione dell'università, 106 milioni per i progetti di ricerca Prin e test di medicina in inglese. Sono queste le principali novità che oggi il ministro Mariastella Gelmini ha illustrato nel corso della conferenza stampa dedicata all'iter di attuazione della Riforma e alle nuove norme previste per le università italiane.Riforma dell'universitàProsegue rapidamente l'iter di attuazione della Riforma. Dei 38 provvedimenti previsti (decreti legislativi, regolamenti, decreti ministeriali), 32 sono già stati firmati dal ministro e a breve saranno emanati anche i restanti 6. Sette decreti saranno approvati in via definitiva entro luglio e i rimanentientro fine settembre.Assegni di ricerca più altiAumenta di oltre il 20% l'importo minimo degli assegni di ricerca. Si passa così da 16mila a 19.630 euro, che rappresentava il precedente valore massimo. Contestualmente, il tetto agli assegni di ricerca è stato abolito; Nuove procedure di abilitazione scientificaEntro l'anno saranno finalmente sbloccate le nuove procedure di abilitazione scientifica nazionale, prerequisito necessario per l'accesso alla docenza. Si tratta di una rigorosa valutazione dei meriti scientifici dei docenti basata su criteri di merito e qualità predefiniti;Internazionalizzazione delle universitàPer favorire l'internazionalizzazione del sistema universitario italiano e attirare dall'estero i migliori studiosi verso i nostri atenei, sono previste procedure semplificate per la chiamata diretta di ricercatori e docenti. Potranno essere chiamati anche i ricercatori italiani e stranieri, che hanno vinto importanti e prestigiosi progetti di ricerca internazionali, riconosciuti attraverso un decreto del ministro. Sono stabiliti inoltre i criteri di equipollenza tra il progetto di ricerca vinto e il ruolo che lo studioso può ricoprire all'interno degli atenei.Più risorse alle università migliori.Aumenta, ha spiegato, la percentuale del Fondo di finanziamento ordinario che viene distribuita alle università in base a specifici criteri di qualità e merito. Rispetto al 2010, quando la quota era del 10%, la percentuale sale al 13,5%. Dal 2009, quando il 7% dei fondi è stato distribuito su base meritocratica, la percentuale è quasi raddoppiata. Si tratta, in valori assoluti, di circa 930 milioni di euro, rispetto ai 720 milioni del 2010. Negli ultimi tre anni, da quando la distribuzione dei fondi alle università è legata alla valutazione, più della metà degli atenei italiani è migliorata nei parametri di qualità presi in considerazione.CRITICHE DAL PDDall'opposizione arrivano critiche. "Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini continua a dichiarare che va tutto bene, che salirà il minimo per l'assegno di ricerca - spiega Antonio Rusconi, capogruppo del Pd in Commissione Istruzione al Senato - ma naturalmente non dice quanti saranno gli assegni di ricerca a disposizione, ovvero in diminuzione rispetto agli anni precedenti".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: