venerdì 4 novembre 2022
I numeri e la storia del Centro malattie dell’apparato digerente del Gemelli: un'eccellenza sanitaria tutta italiana
Governance Fondazione Gemelli e Fondazione Roma

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Il 3 novembre è stato un giorno da festeggiare per il Centro malattie dell’apparato digerente (CEMAD) della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma che compie i suoi primi 5 anni di vita. Un compleanno con numeri eccezionali che consegnano la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli ai primi posti al mondo dei migliori ospedali specializzati in Gastroenterologia. Merito della professionalità degli oltre 40 medici e 50 infermieri che lavorano all’interno del CEMAD, il centro che ogni anno esegue circa 40mila visite ambulatoriali, 20mila ecografie e 25mila prestazioni endoscopiche di cui 5mila interventistiche.

La storia di una «scommessa» vinta

«Il CEMAD è una scommessa iniziata sei anni fa», ricorda il professor Antonio Gasbarrini, direttore del centro e dal 1° novembre anche preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica e direttore del Dipartimento Scienze mediche e chirurgiche. Una scommessa nata «dopo un incontro con il professor Emanuele di Fondazione Roma», continua Gasbarrini tracciando un bilancio di questi primi cinque anni di attività. Fu proprio il professor Emmanuele F. M. Emanuele, presidente onorario della Fondazione Roma a «sostenere questo progetto – prosegue il direttore Gasbarrini –. E in breve tempo è stato costruito da zero questo enorme centro ambulatoriale e di day-hospital».

Il direttore Antonio Gasbarrini e il professor Emmanuele F. M. Emanuele

Il direttore Antonio Gasbarrini e il professor Emmanuele F. M. Emanuele - replystudio

E quella scommessa oggi è stata vinta. «Rappresenta la conferma di una visione che mi porto dentro da sempre nei confronti del Gemelli», le parole del professor Emanuele. Il ricordo, in quello che definisce come «uno dei giorni più felici della mia vita», va a suo padre. «Mio padre, che voleva essere considerato il medico degli ultimi – racconta –, mi raccomandava sempre di tener conto della centralità del Gemelli». Il Policlinico, infatti, «rappresentava la sintesi delle sue aspettative: l’eccellenza professionale, la prossimità ai meno fortunati, la vicinanza a Santa Madre Chiesa».

Il CEMAD: sintesi di eccellenza sanitaria

Così, il costante contributo della Fondazione Roma ha consentito al Centro malattie dell’Apparato digerente del Gemelli di diventare un’eccellenza della sanità italiana, ma non solo. «Il CEMAD è la sintesi ideale di come dovrebbe concretizzarsi l’eccellenza nell’offerta sanitaria», dice Marco Elefanti, direttore generale di Fondazione Policlinico Gemelli evidenziando come la competenza clinica «qui si coniuga con l’innovazione e con le cure più d’avanguardia». Senza considerare l’attenzione riservata ai pazienti che si coglie già dalla Nutrition Hall del centro, la sala d’attesa in cui l’attesa stessa diventa strumento di prevenzione e terapia con contenuti informativi destinati ai pazienti che, in sala, hanno anche potuto ammirare il patrimonio artistico di Fondazione Roma proiettato su alcuni maxi-schermi.

È proprio intorno alla Nutrition hall che si trovano tutte le strutture diagnostiche e ambulatoriali del CEMAD. In occasione dei festeggiamenti dei 5 anni, poi, è stata anche inaugurata l’ala sinistra del Centro dedicata alle malattie epato-biliopancreatiche e tutti gli ambulatori dedicati alle malattie rare in gastro-enterologia. «Un settore, quello delle malattie rare al quale teniamo molto», spiega il professor Gasbarrini ricordando che il CEMAD segue circa 1.400 persone affette da più di 40 malattie rare diverse.

Ma oltre all’assistenza clinica, il CEMAD è anche “fucina” di ricerca e centro di formazione per gli studenti dei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e in Scienze Infermieristiche e anche per gli specializzandi delle Scuole di Medicina Interna e di Malattie dell’Apparato Digerente. «Questa specializzazione – dice il Professor Gasbarrini – se da una parte determina eccellenza nella qualità delle cure che eroghiamo, allo stesso tempo permette di fare ricerca ad altissimo livello, che ci consente di migliorare costantemente la qualità delle cure».

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