Se il caldo e la siccità di questa estate danno un forte contributo agli incendi che da giorni tengono sotto pressione i vigili del fuoco, il corpo forestale, la protezione civile e i volontari in tutta Italia, sempre più spesso è il dolo la causa principale dei roghi. Così sembra essere stato anche a Marina di Grosseto dove per oltre 24 ore sono stati impegnati tre Canadair, tre elicotteri, squadre di vigili del fuoco e di volontari arrivati da mezza Toscana. Almeno tre inneschi, in zone diverse della pineta, sono stati trovati dai pompieri che ieri sera avevano dovuto evacuare gli oltre 1.100 ospiti del campeggio "Il Sole", invaso dal fumo e lambito dalle fiamme. La macchina della protezione civile ha funzionato: un centro commerciale e alcuni stabilimenti balneari hanno accolto per la notte i turisti fuggiti in fretta dal camping. Comune e Provincia di Grosseto, anche con l'aiuto dell'Esercito, dell'Aeronautica e delle associazioni di volontariato, hanno fornito a tutti l'assistenza necessarie e non ci sono stati problemi per le persone. Solo tre vigili del fuco hanno dovuto far ricorso al pronto soccorso per lievi intossicazioni. Le conseguenze del rogo, che ha interessato quasi 100 ettari della pineta che attraversa Marina di Grosseto (oltre 40 quelli andati completamente in fumo), potevano essere ancora più gravi: le fiamme si sono avvicinate pericolosamente a un grande distributore di benzina sull'Aurelia e anche al canale vicino al porto. E mentre Legambiente parla già di un danno economico di oltre 1,2 milioni di euro, "incalcolabile quello ambientale", il presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras parla apertamente di "terrorismo ambientale". Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che come il sindaco Emilio Bonifazi, si augura che gli eventuali piromani vengano individuati al più presto, garantisce "che non ci sarà nessuna cementificazione in tutta la pineta bruciata". Proprio ieri sera i carabinieri di Grosseto hanno arrestato un giovane, italiano, sospettato di essere l'autore di un incendio che nel pomeriggio aveva interessato un altro bosco della provincia. Il giovane, però, non sarebbe responsabile nè del rogo della pineta nè di quello che due notti fa aveva distrutto un maneggio dove erano morti 19 cavalli. Tra gli incendi che oggi hanno tenuto più impegnati i soccorritori quello scoppiato al cimitero di Poggioreale (Napoli) e ancora quello attivo ormai da tre giorni in Sila, in provincia di Cosenza dove continua l'opera dei Canadair e degli elicotteri per cercare di circoscrivere le fiamme. Ma incendi di dimensioni più piccole, anche per il pronto intervento dei vigili del fuoco e della forestale, hanno tenuto impegnati i soccorritori in tutte le regioni.