giovedì 18 gennaio 2024
La sua si era rotta dopo aver percorso 350mila km percorsi, ma subito è scattata un gara di solidarietà per ricomprarla. La ragazza ha 17 anni, non cammina ed è ipovedente
Chiara con i volontari impegnati a darle una mano

Chiara con i volontari impegnati a darle una mano - Collaboratori

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Chiara non parla, Chiara non cammina ed è ipovedente. Tutto frutto di “Sofferenza cerebrale con conseguente quadro di encefalopatia multicistica di entrambi gli emisferi cerebrali”, secondo la diagnosi. Di quelle macchie strane presenti nelle ecografie i medici non hanno mai saputo dare ragione.

Chiara, 17 anni, ha grandi occhi neri spalancati sul mondo. In paese, a Villa Verucchio, un piccolo centro a 15 km da Rimini, la conoscono tutti.

Il suo sorriso è contagioso, e la precede ovunque vada: dal fisioterapista, in ospedale o al centro diurno “La Goccia”. Chiara e la mamma Simona sono rimaste appiedate. L’ultimo chilometrico respiro il monovolume Mercedes l’ha esalato l’8 dicembre scorso dopo 350.000 km di onorata carriera stradale, lasciando a piedi la mamma in autostrada, tra Marche e Romagna, di ritorno dalla Lega del filo d’oro. Chiara si muove solo su una grande, speciale carrozzina. Senza un adeguato mezzo di trasporto, il rischio per queste due donne è di restare segregate in casa.

Di fronte a questa eventualità, mamma Simona - 48 anni da compiere - non ha potuto far altro che esternare un accorato appello. «La macchina ci è necessaria - ha spiegato preoccupata a metà dicembre - per le visite di controllo di Chiara, gli impegni alla coop sociale ‘La Goccia’, la musicoterapia e per andare a trovare il padre di Chiara, che non è automunito. Come facciamo?». Per spostarsi Serena si può arrangiare con gli autobus ma per Chiara il tram è un mezzo di trasporto improponibile. Basterebbe un usato sicuro a quattro ruote sul quale spostare la pedana da riutilizzare.

Il primo preventivo di spesa suona come una mazzata: 28 mila euro, insostenibile per Chiara e Serena, che non lavora per poter accudire la figlia. «Mi costa tanto dover chiedere in un periodo dove tutti hanno problemi economici - ammetteva la Quadrelli - ma non ho altra possibilità».

La mano testa di Simona è stata raccolta in primis dagli amici di “Insieme per Chiara odv”, l’associazione di Villa Verucchio nata per affiancare e sostenere le due donne. È partita così una campagna per acquistare il pulmino, con l’associazione pronta a ricevere donazioni (causale: mezzo di trasporto Chiara, Iban IT58C0623068102000030481123).

Le volontarie poi con creatività hanno realizzato cassette di cartone tappezzate dalla foto di mamma e figlia, finite sul bancone di decine di attività del comune di Verucchio, e in palestra durante le partite di basket dei locali Tigers. Dopo appena un mese la raccolta ha fruttato 24 mila euro, frutto di bonifici, regali di Natale e di compleanno tramutati in donazioni, più il risultato delle cassettine. Alla cifra vanno aggiunti i 10 mila euro di finanziamento concessi dalla banca. Risultato: un monovolume Ford Custom del 2022 con appena 20.000 km, pronto a scendere in strada a inizio febbraio. «Non so come sia potuto succedere» dice commossa Simona. «Una grande raccolta, quella per Chiara, a testimonianza che le persone hanno cuore» è convinta la volontaria Gina D’Avino.

C’è anche un altro regalo di Natale: l’attrezzatura legata all’Intelligenza artificiale che sprona Chiara a compiere determinati movimenti azionando, una volta compiuto lo sforzo, quei colori e quelli luci molto amate. La raccolta fondi si concluderà il 18 febbraio al ristorante Tramontana con un concerto della Star closet band, Jack il mago, il dj e la torta offerta dal ristoratore Pino Bernardi. Mamma Simona e Chiara vogliono sdebitarsi: «Un saluto finale in piazza, in data da decidere, con un rinfresco per tutti: lo dobbiamo a tutti coloro che ci sono stati vicini e ci hanno aiutato».




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