Riforme istituzionali «al più presto» e quanto più possibile condivise, per affrontare le scadenze prossime: rilancio del governo, presidenza del semestre europeo. Ma soprattutto per agganciare la ripresa, che si sta timidamente affacciando. Sono gli auspici - e le diagnosi espresse dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in alcuni passaggi del discorso inviato ieri al congresso di Sinistra ecologia e libertà (Sel), in corso a Riccione.«La lunga crisi finanziaria, economica e sociale che stiamo vivendo e di cui si comincia appena ad intravedere una faticosa via d’uscita - scrive Napolitano – ha lasciato in eredità un Paese provato e seriamente preoccupato per il proprio futuro». Nessun tono di sollievo, ma neppure allarmistico. Le parole del capo dello Stato arrivano dopo quelle dell’altroieri del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, il quale da Davos ha anticipato che l’anno 2013 sarà chiuso in positivo, mentre nel 2014 «il Pil salirà intorno all’1%». E vanno anche lette insieme a quelle di ieri del presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, che ha indicato «enormi» progressi nell’economia mondiale, ma ha avvertito sulla debolezza e fragilità della crescita nell’Eurozona.Sono queste le lunghezze d’onda su cui si sintonizza il Colle. Non cedere alla sfiducia, insomma, ma neppure allentare la guardia. Il Quirinale prosegue nella sua opera di 'motivazione' alla Nazione e alla politica, espressa nel messaggio di fine anno con l’invito a guardare al nuovo anno con «serenità e coraggio». Per questo l’invito rivolto alle forze politiche è a proporre risposte adeguate ai problemi del Paese «per un nuovo sviluppo nazionale». Ci sono le riforme istituzionali, che devono essere approvate «al più presto», per rendere il nostro ordinamento «più idoneo a fronteggiare, nel contesto europeo, le nuove esigenze poste dalla crisi e dalle sfide della competizione globale ».C’è poi ila capitolo lavoro, tema che il premier Enrico Letta ha messo sin da subito al centro della sua azione di governo e sul quale si registra l’attivismo del nuovo segretario del Pd Matteo Renzi. «La generazione che si affaccia ora al mondo del lavoro – aggiunge il Colle – si trova ad affrontare una prospettiva di peggioramento, per la prima volta dal dopoguerra, delle condizioni di vita rispetto alle precedenti generazioni». Dunque, per il capo dello Stato è indispensabile «che ogni forza politica si impegni per offrire risposte adeguate ai complessi e scottanti problemi del lavoro e del disagio sociale, elaborando proposte coraggiose e sostenibili per un nuovo sviluppo nazionale, ricercando gli opportuni percorsi politici per realizzarle e ponendo sempre l’interesse generale del Paese al di sopra di qualsiasi condizione particolaristica». Dalle riforme, ha concluso il capo dello Stato può venire l’antidoto alla «disaffezione » dei cittadini «per la cosa pubblica». Che secondo lui, «è determinata in larga misura dall’inefficienza di cui, per molti aspetti, le istituzioni danno prova, oltre che dai ricorrenti episodi di malcostume». Solo così «sarà possibile sperare in un progressivo riavvicinamento alla politica da parte dei cittadini».