La manovra 2014-2016 sarà di 20
miliardi: gli interventi
andranno da 1,5 miliardi per i nuovi ammortizzatori sociali
previsti dal Jobs act fino al miliardo per stabilizzare gli
insegnanti. Si va inoltre verso uno stop l'anno prossimo per il
patto di stabilità interno dei Comuni. Ma soprattutto il governo
ragiona sull'ipotesi di lasciare nella busta paga dei lavoratori
una parte del trattamento di fine rapporto.
Il premier, Matteo Renzi, tratteggia a grandi linee gli
interventi della prossima manovra durante la trasmissione di
Fabio Fazio
Che tempo che fa e conferma la sua promessa: "Non ci
sarà un cent di tasse in più". Anzi, un'altra promessa viene
ribadita dall'ex sindaco di Firenze: "Stabilizzeremo il bonus di
80 euro". E i soldi? "I soldi si trovano".
Renzi racconta di essersi confrontato
con il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, e quello del
Welfare, Giuliano Poletti, proprio per mettere a punto la parte
che riguarda i nuovi ammortizzatori prevedendo, ad esempio
"un'indennità a chi oggi non ne ha, cioè 1,3 milioni di Cococo.
Una generazione allo sbando e abbandonata al precariato". Per
questi sarebbero stati individuati 1,5 miliardi che saranno
cifrati in legge di Stabilità. Il premier conferma che la
stabilità avrà un impatto di circa 20 miliardi e "non ci sarà un
cent di tasse in più". Un miliardo sarà destinato agli
insegnanti: "140 mila faranno finalmente i professori e non i
supplenti".
Per quanto riguarda i Comuni Renzi dice: "Gli chiedo di fare
un sacrificio ma potranno sbloccare il patto di stabilità nel
2015. Il patto verrà superato, quando ero sindaco lo chiamavo
'patto di stupidità'".
Si conferma anche il bonus di 80 euro: "11 milioni di
italiani riceveranno una piccola restituzione. Restituzione
finanziata nel 2014 - ricorda Renzi - con 1,8 miliardi arrivati
dall'operazione sulle quote di Bankitalia".
Poi Renzi rilancia un suggerimento arrivato dalla Fiom:
mettere il Tfr mensilmente in busta paga ai lavoratori, anche se
"è un'operazione complicata, perché c'è chi preferisce avere
quei soldi alla fine del rapporto di lavoro".
Insomma Renzi si mostra come sempre ottimista e battagliero e
spiega: "Tantissimi scommettono sul fallimento dell'Italia. Noi
rimetteremo in moto la macchina e la macchina correrà". Tra le altre misure emerse durante la giornata, prima
dell'intervento televisivo di Renzi, ci sarebbe anche l'intento
di coinvolgere le Casse private ed i fondi per la previdenza
complementare in un progetto di investimenti per rilanciare
l'attività economica partendo da Pmi e infrastrutture. Su questa
idea si starebbe lavorando al Mef per reperire almeno 3 (e fino
a 5 miliardi) da destinare a sostegno della crescita. Si pensa
anche ad un ulteriore taglio all'Irap (già il 10% c'è) o un
meccanismo per la deducibilità dall'imposta del costo del
lavoro, sul modello Ires. Ma si parla anche di un bonus in
termini di credito di imposta legato all'innovazione.