sabato 7 giugno 2014
Il presidente del Consiglio annuncia anche: «Venerdì partirà il blocco di misure per la semplificazione fiscale. Entro l'estate via alla legge elettorale e prima lettura della riforma costituzionale».
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Matteo Renzi a La Repubblica delle idee e annuncia i prossimi passaggi del suo governo: "Venerdì partirà il blocco di misure per la semplificazione fiscale, dall'anno prossimo arriva la dichiarazione dei redditi precompilata. Entro l'estate via alla legge elettorale e prima lettura della riforma costituzionale". 

"Venerdì il governo farà un provvedimento ad hoc che recuperi le raccomandazioni della Commissione europea" all'Italia, ha detto Renzi.

La settimana prossima il provvedimento con i poteri a Cantone. Poi, "due settimane dopo", la riforma più complessiva della giustizia, con misure come quella per cui se un politico ha "violato la legge", ci deve essere "la certezza che in un ufficio pubblico non ci metti più piede se non per fare un certificato". Sempre "venerdì, con calma, il blocco" di misure per "la semplificazione fiscale parte e dall'anno prossimo arriva la dichiarazione dei redditi precompilata".

"Cambiamo radicalmente il processo amministrativo, l'impostazione della procedura pubblica" degli appalti. Oggi è arrivato il momento di una riforma radicale", ha spiegato il premier. 

"Mi fai la cortesia, tu che hai corrotto o concusso qualcuno, di non mettere più piede negli appalti pubblici", ha aggiunto Renzi, rilanciando l'idea del Daspo per i politici, così come per i corruttori.

È "fuori dalla storia negare la responsabilità della politica, anche per la mia parte politica". Non si possono fare distinzioni tra chi è iscritto o "non iscritto" al Pd, ha aggiunto parlando del caso Mose.

"Abbiamo fatto tanti brogli'': Renzi ha fatto ricorso all'ironia per replicare alle accuse di brogli elettorali di Beppe Grillo. ''Per arrivare al 40% abbiamo fatto tanti di quei brogli...''.

"È insopportabile - ha aggiunto - la posizione dei Cinque Stelle che vanno a discutere con gli xenofobi a Londra e non vogliono parlare con noi in Italia. Sappiano lor signori che il Pd, forte del risultato elettorale, non accetta giochi alla meno sulle riforme".

''Il prossimo presidente della Commissione europea dovrà cambiare politica per i prossimi cinque anni oppure non avrà il consenso dell'Italia'', ha poi detto Renzi a Napoli. 

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