L'Italia ce la può fare. Il motore si è rimesso in moto, ora bisogna correre. Questa una delle prime frasi del discorso di fine anno del presidente del Consiglio Matteo Renzi, pronunciato alle 12 in Parlamento e trasmesso dalla Webtv della Camera.
Il discorso si è aperto con un breve saluto del presidente dell'ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, che ha ricordato di "aver sperato nei risultati di una legge, quella sull'equocompenso, ma una parte di noi si è accodata con la federazione degli editori per dar vita a un monumento alla vergogna". Ha preso subito la parola Renzi, che ha ricordato l'odissea della nave Norman Atlantic e la straordinaria efficienza dei soccorsi italiani. Poi il cuore del discorso ha riguardato l'attività del governo e sulle prospettive dell'economia. "L'Italia è rimessa moto ora la sfidaè farla correre". "
"Nel 2014 è avvenuta un rivoluzione copernicana, è cambiato il ritmo della politica" ma "non mi basta voglio cambiare l'umore degli italiani. È un percorso che sta portando a risultati concreti - ha aggiunto -, non si può negare che il cambiamento è profondo"."Come si vede dai sondaggi la paura sta rannicchiando anche le abitudini degli italiani" e "c'è un senso di preoccupazione, stanchezza e sfiducia che non è solo un fatto economico".
Poi la parola è passata alle domande dei giornalisti presenti, che hanno spaziato dall'economia alle riforme, fino alla presidenza della Repubblica.
Questi i punti principali nelle risposte del premier Renzi
Quirinale "La legislatura dura fino al 2018. ci
sono i numeri per eleggere il presidente della Repubblica".
"È del tutto normale e fisiologico che Forza Italia con il rispetto istituzionale potrà stare se lo vorrà e senza diritto di veto al tavolo delle discussioni" sul futuro presidente della Repulbbica, "lo considero un fatto logico e fisiologico". Silvio Berlusconi, votato damilioni di italiani, "è legittimato a stare al tavolo".
Marò. Quella dei marò è "una vicenda molto
seria molto difficile per ciò che è accaduto in passato, su cui
ognuno di noi si tiene il suo giudizio: oggi questione aperta
con un paese come India, amico,alleata dell'Italia che nelle
ultime ore ha aperto un canale di confronto diretto anche con
dichiarazioni che abbiamo apprezzato".
Local Tax. "La local tax non partirà nel 2015,
si creerebbe confusione, ma nel 2016. In un
Paese normale si paga una volta l'anno".
Privatizzazioni. "Sulle privatizzazioni è
evidente che intervenire quando il mercato non lo consente
non è una privatizzazione ma una svendita. Stiamo lavorando sulle Poste sul futuro di Ferrovie".
80 euro. "Questa operazione la rifarei tutta
la vita", anzi "aumenterei il bonus se possibile". Quanto alle critiche sui consumi, Renzi spiega come il bonus sia stato fatto "per una questione di
giustizia sociale. L'identikit del governo è cercare di ridurre la forbice delle disuguaglianze".
Pil. In fatto di Pil "quest'anno il
differenziale con gli altri Paesi si è molto ridotto, anche se
non a sufficienza perché siamo ancora con il segno meno, a
-0,4%. Nell'ultimo aggiornamento al Def il calo per il 2014
era al -0,3%, diventato -0,4% per la Commissione Ue".
Spending review. Nell'ambito dell'intervento di spending review "ci sono alcune voci su cui ancora si è fatto poco", come "la bolletta energetica degli immobili pubblici, che vale 5 miliardi di euro" e "l'acquisto di beni informatici".
"Per me la spending non la fa un
commissario, l'ufficio per la spending review ovviamente
continuerà a lavorare ma la vera spending si fa attraverso un
percorso di trasparenza, mettendo online le spese".
"Confermiamo gli obiettivi che ci
siamo dati" sulla spending review "e che abbiamo finora
completamente ottenuto".
Partecipate. Il progetto è di scendere da 8.000 a 1.000.
Questo della riduzione delle partecipate "è ancora un tema del governo, e proprio perché in tanti di noi" tra quelli che compongono l'esecutivo, "hanno
gestito aziende pubbliche, non c'è alcun progetto Cottarelli per
la riduzione partecipate, c'è un obiettivo Cottarelli, condiviso
con il governo, ma il modo con cui si fanno queste cose deve
essere serio. In questi anni il governo centrale non è stato
serio con le autorità locali, ha cambiato le norme ogni tre per
due".
Investimenti esteri in Italia. "Mai visti tanti investimenti esteri
come quest'anno in Italia". Lo ha detto Renzi, spiegando che "se io dico che
è un fatto positivo e altri dicono che stiamo svendendo
l'Italia, stiamo dicendo la stessa cosa con parola diverse". Ma
- ha aggiunto - "questo incremento di attenzione verso il nostro
paese lascia ben sperare".
Corruzione e giustizia. "Ho chiesto di aumentare le pene, A
mio giudizio si deve restituire il maltolto, tutto e non in
parte. Gli sconti si fanno al supermercato e non ai corrotti".
"Chi ruba ruba e va messo in galera,
altrimenti siamo tutti uguali". E parlando della vicenda Mafia capitale e di altre vicende aggiunge: "Rinnovo il mio appello per chi deve giudicare, lo faccia il più velocemente possibile, gli italiani hanno diritto a sapere se
uno colpevole o meno".
In quanto ai reati dal ministero dell'Interno arriva un
dato. "I reati quest'anno sono calati del 7,7%”.
Carceri. "Ho una mia opinione su amnistia e indulto, che sono prerogativa del Parlamento, ma se è la risposta al sovraffollamento" delle carceri, "abbiamo risolto in modo diverso". Renzi ha sottolineato quanto fatto per
affrontare la crisi del sistema carcerario. E ha ricordato che quest'anno l'affollamento si è ridotto del 20%, invitando "l'ufficio stampa della Giustizia a fornire i numeri su come ministro Orlando ha affrontato la questione".
Scuola "Veniamo da vent'anni in cui tutti i ministri dell'Istruzione hanno fatto una sola cosa: la Riforma. Che riforma la riforma precedente. La parola riforma l'abbiamo cancellata dalla scuola, abbiamo detto desindacalizziamo il dibattito sulla scuola. Perchè sulla scuola non voglio essere veloce. La scuola è per un politico serio il 'tema' perantonomasia. Fare l'insegnante non deve più essere il refugiumpeccatorum, deve tornare ad essere un sogno".
Pubblico impiego. "Penso che il sistema di pubblico
impiego vada cambiato e non necessariamente per applicare ciò
che abbiamo fatto per il privato. Questo argomento prenderà
febbraio o marzo. Non vedo perché non prevedere
scarso rendimento nel pubblico, così come per i privati. Le regole del pubblico impiego le riprenderemo nel ddl Madia. La mia idea è che chi sbaglia nel
Pubblico paghi. Per chi non lavora bene perché non è messo in
condizione di farlo, la responsabilità va attribuita ai
dirigenti. Ma per i cosiddetti fannulloni va messa la condizione
di mandarli a casa".
"Come tutti ritengo che chi lavora nella Pa, essendo per il 99% delle persone assolutamente perbene, abbia diritto di vedere punito chi sbaglia. Ma se mi chiedete se è giusto che un impiegato pubblico che sbaglia, partendo dai furti e arrivando all'assenteismo a volte vergognoso, paghi, la risposta è sì. Su questo sono
pronto al confronto in Parlamento"
Legge elettorale "Mi piace pensare che l'Italicum sia un Mattarellum con preferenze". Renzi ha mostrato un fac simile di scheda elettorale con il nuovo sistema di voto, su cui compaiono i simboli finti di sette partiti. "L'elettore vota il simbolo e dà la preferenza a un candidato chiaramente riconoscibile", ha spiegato. "La riforma del governo è "molto seria e tranquilla, molto semplice", ha assicurato. Nella scheda elettorale ci sarà "riconoscibilità chiara" dei candidati: il "candidato in un collegio potrà essere nominato, eletto con le primarie, ma alla fine" con l'Italicum "chi vince governa e ha responsabilità delle cose che non fa".
"La legge elettorale entro il mese di
gennaio sarà ragionevolmente approvata. Non ho nessun tipo di preoccupazione
rispetto alla costituzionalità" dell'Italicum: "Non si è mai
vista una legge così semplice e rispettosa della sentenza
anti-Porcellum". "Si tratta di capire se entra in
vigore prima la riforma costituzionale o la legge elettorale"
per valutare un eventuale giudizio preventivo della Consulta,
afferma. Ma in ogni caso "le forme di ricorso" alla Corte
costituzionale "sono plurime", sottolinea il premier.
Elezioni. "A me conviene sempre di tentare di
andare alle elezioni ma all'Italia no, non conviene".
I gufi. "Il gufo non è colui che parla male
del governo. È assolutamente legittimo, talvolta capita anche a
me, il gufo è colui che non crede che Italia abbia un futuro, il
gufo non è quello che nega la realtà, ma quello che nega la
possibilità all'Italia di farcela" E ironizza: "I gufi
sono gli stessi che prima delle Europee dicevano 'Grillo ti sta
davanti', con i gufi ho un rapporto di amicizia ormai".
Promesse. "Abbiamo fatto tutto quello che
abbiamo promesso". Così il premier Matteo Renzi nel corso della
conferenza stampa di fine anno. "In 10 mesi abbiamo fatto tanti
errori, ma tutti i procedimenti sono stati avviati, con
l'eccezione della scuola, perché abbiamo fatto un dibattito".
Ecco perché, sottolinea, "non si può accettare una ricostruzione
per cui l'Italia che non fa ciò che aveva promesso".
"C'è un impegno morale, se falliamo
la colpa sarà tutta mia, se ce la facciamo ha vinto l'Italia.
Nessun alibi".