martedì 29 luglio 2014
​Una smorfia di disappunto taglia il volto di Matteo Renzi: "Era l’ultima offerta, ora le concessioni sono finite, ora si va avanti fino all’ok", sussurra il premier. Poi senza cambiare tono di voce da forza alla sfida: "I ricatti non mi fanno paura. Non mollo, non indietreggio".
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Una smorfia di disappunto taglia il volto di Matteo Renzi: "Era l’ultima offerta, ora le concessioni sono finite, ora si va avanti fino all’ok", sussurra il premier. Poi senza cambiare tono di voce da forza alla sfida: "I ricatti non mi fanno paura. Non mollo, non indietreggio. Agosto o settembre cambia poco, il Senato alla fine dirà sì". Sono ore complicate, ma il premier è stranamente sereno. E gli ultimatum di Vendola? E la linea dura di Sel? Renzi allarga le braccia:  "Io sono concentrato sulle riforme. Ho preso un impegno con gli italiani, ho detto superiamo il bicameralismo, poi se altri vogliono far saltare il tavolo, se ne prenderanno la responsabilità". Parole sussurrate, ma qualcuno intravvede scenari nuovi e si interroga: Renzi pensa al voto? Renzi è tentato di girare il tavolo? Sono ore di attesa e di riflessione. Dove la cronaca 'regala' anche un siparietto divertente davanti alla squadra di scherma reduce da un gran mondiale ricevuta a Palazzo Chigi. Il presidente della federazione Giorgio Scarso regala una sciabola al premier: "Per le riforme potrebbe servirle...", dice sorridendo. Renzi sta al gioco e ribatte, quasi a frenare i giornalisti presenti in sala: "Ogni riferimento al Senato è puramente casuale". Solo una parentesi 'leggera'.  A Palazzo Madama c’è un’aria brutta. Sel prova a far deragliare il patto del Nazareno cercando di costringere Renzi a un faccia a faccia che inevitabilmente indispettirebbe Berlusconi. Il capo del governo non ci sta: "Il patto tiene e se qualcosa cambia è solo perché c’è un accordo con Fi. L’obiettivo è cambiare il Paese e ce la faremo". E Vendola? Ora Renzi sembra indispettito: "Conta l’Italia, non le piccole strategie di Sel", confida ai suoi. In queste ore Renzi prova a mettere a punto la strategia (anche con la testa al suo intervento alla direzione del Pd, che resta convocata per giovedì 31 luglio. Ma intanto tocca al giovane e fidato sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti: attento Vendola che se tiri troppo la corda non solo perdi la faccia davanti al Paese, ma ci costringi a fare carta straccia delle alleanze di centrosinistra sul territorio, guardando alla tornata di amministrative dell'anno prossimo. Il messaggio di Lotti è chiaro: "Mi pare che Sel abbia una posizione di principio che non condividiamo ma che rispettiamo. E' evidente che a mio giudizio questo preclude ogni alleanza futura, soprattutto sul territorio. Non so voi, ma io un accordo politico con chi distrugge la Carta non lo farei".
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