sabato 6 settembre 2014
Il premier ha caricato di simboli e messaggi la visita al nuovo stabilimento delle Rubinetterie Bresciane del gruppo Bonomi: "Preferisco stare in mezzo a chi crea posti di lavoro".
Renzi preferisce Brescia a Cernobbio
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Una visita a un'industria ricca di simbologia. Con diversi messaggi. Il premier Matteo Renzi ha, infatti, caricato di parecchi simboli la visita al nuovo stabilimento delle Rubinetterie Bresciane del gruppo Bonomi, a Gussago, luogo distante ma non più di tanto da Cernobbio. E uno, in particolare, ha accompagnato il suo discorso all'inaugurazione della fabbrica accanto al capo di Confindustria, Giorgio Squinzi, davanti ai dipendenti e alle loro famiglie: la volontà di investire qui e di "fare le cose bene" come "segnale di speranza che l'Italia ce la farà" con le sue forze a cambiare. Il presidente del Consiglio avrebbe potuto debuttare da Ambrosetti, in riva al lago di Como, dove in questi giorni si sono visti i suoi predecessori Mario Monti ed Enrico Letta. È andato, invece, col ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, fra i capannoni fuori Brescia a spiegare con un ulteriore richiamo simbolico che "ai tanti convegni" preferisce stare "in mezzo a chi crea posti di lavoro". "Se l'Italia è quello che è - ha detto -, è perché gli uomini e le donne delle piccole e medie imprese che spesso sono diventate grandi si sono spaccate la schiena". La visita di Renzi, che al suo arrivo ha voluto stringere la mano ad alcuni poliziotti in servizio perché per loro "non è un buon momento", è durata due ore. Il nuovo stabilimento misura 100.000 metri quadrati, impiega oltre 200 persone ed è ad esempio in grado di produrre in media ogni giorno 60.000 valvole, 30.000 raccordi, 200.000 particolari da plurimandrino e 40 tonnellate di particolari stampati. Al termine del discorso il premier è stato poi guidato in un tour fra i reparti dai padroni di casa, Aldo e Carlo Bonomi, con alcuni operai che si sono messi al lavoro e il frastuono dei macchinari a fare da sottofondo. Questa visita in Lombardia, dopo quelle per la Brebemi a luglio e per Expo ad agosto, è servita a Renzi per stringere i rapporti con gli imprenditori del nord e chiedere loro di condividere la fiducia nel futuro. Ma se ha raccolto molti applausi e l'appoggio di Squinzi contro le politiche di austerità, il leader del Pd ha anche suscitato molte aspettative. Aldo Bonomi, che è fra i vice di Squinzi in Confindustria, ha rivendicato i suoi investimenti all'insegna dell'italianità, garantendo che ci sono "tante altre famiglie di imprenditori pronte a scommettere sul Paese". Ma ha anche chiesto a Renzi di intervenire al più presto perché "lo Stato ci metta nelle condizioni di competere" nel mondo con meno carico fiscale e meno spesa pubblica improduttiva.
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