sabato 26 aprile 2014

​Il premier ha incontrato per oltre un'ora il capo dello Stato. La prossima settimana sarà decisiva.
LO SCENARIO I rischi di una rottura e lo sprone del Colle  (di A.Celletti)

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Il premier Matteo Renzi sale al Colle convocato da Giorgio Napolitano. Un vertice durato un'ora e un quarto per fare il punto sul delicato cammino delle riforme, in particolare quella per il Senato, reso sempre più in salita dal clima di campagna elettorale e dalla spaccatura interna al Pd. La prossima sarà decisiva per capire come evolverà il quadro politico. Renzi spera ancora di arrivare all'approvazione in prima lettura del Senato non elettivo entro le europee. Dopo l'affondo di Berlusconi, che giovedì dal salotto di "Porta a Porta" ha messo in dubbio i pilastri principali del patto del Nazareno, è toccato ai ministri Boschi e Alfano alzare il tiro e rispondere a muso duro che le riforme si faranno, anche senza Forza Italia. Il premier però è convinto che le uscite del Cavaliere siano solo legate alla campagna elettorale e che l'accordo reggerà. A preoccupare non poco è anche la posizione, immobile, della minoranza del Pd che sostiene la necessità di un Senato elettivo. La bozza elaborata da Vannino Chiti riscuote consensi trasversali (da Sel alla Lega) e piace soprattutto al M5S. La bozza elaborata dall'esecutivo prevede che il nuovo Senato sia composto da 148 senatori, rappresentanti di Comuni e Regioni oltre a 21 membri di nomina del capo dello Stato. I senatori non voteranno né la fiducia né il bilancio e non percepiranno indennità. Mercoledì prossimo il testo elaborato dalla relatrice di maggioranza Finocchiaro e dal relatore di minoranza Calderoli sarà presentato in commissione.
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