"Il confronto con mio padre
per me non è un peso ma un punto d'orgoglio". Ha trentuno anni
Giuseppe Falcomatà, nuovo sindaco di Reggio Calabria, ed un
cognome evocativo. Avvocato, ex capogruppo del Pd in consiglio
comunale dopo una esperienza in consiglio circoscrizionale, è
figlio di Italo, primo cittadino dal 1993 all'11 dicembre 2001,
quando un male incurabile lo strappò prematuramente alla
famiglia e all'esperienza politica. Un'esperienza ricordata in
Calabria con un'espressione: "Primavera di Reggio".
Giuseppe Falcomatà eredita
un Comune commissariato per mafia, con una situazione
finanziaria disastrosa, ma anche il peso del ricordo di una
fase politica identificata con la figura del padre e ricordata
come esempio positivo non soltanto in Calabria.
Italo Falcomatà, docente di italiano e storia negli
istituti superiori e nelle università, autore di diverse
pubblicazioni, fu eletto una prima volta sindaco il 28 novembre
1993, dopo la bufera giudiziaria che portò la città al
commissariamento sotto il peso delle inchieste su tangenti e
corruzione. Fu rieletto a suffragio diretto nell'aprile 1997,
battendo Antonino Monorchio, candidato del Polo delle Libertà.
Il consenso ottenuto però non gli garantì una solida
maggioranza in consiglio. Riuscì comunque a caratterizzare la
sua attività amministrativa con l'impegno a sbloccare le
risorse del "Decreto Reggio", il provvedimento che stanziava
ingenti risorse finalizzate al risanamento dei quartieri della
città, e con la lotta all'abusivismo edilizio e commerciale.
Nell'aprile del 2001 fu riconfermato, vincendo, come oggi il
figlio, al primo turno con oltre il 56% dei suffragi contro il
suo principale competitore, Antonio Franco del centro-destra.
Ma il 13 luglio successivo, con una lettera, comunicò ai suoi
concittadini di essere affetto da una grave forma di leucemia,
che lo uccise nel dicembre 2001. Nel corso della sua attività
di primo cittadino Italo Falcomatà subì minacce ed attentati
proprioper la sua intransigenza verso ogni compromesso con la
criminalità. Al sindaco della "primavera" Reggio ha intitolato
il suo lungomare. Alla fine dello scrutinio Giuseppe ha Falcomatà ha ottenuto il 60,99%. Il candidato di centrodestra Lucio Dattola, arrivato secondo, ha ottenuto il 27,33. Finisce così la gestione commissariale disposta dopo lo scioglimento dell'Ente per contiguità mafiosa.