È entrato in chiesa e ha spezzato
un'acquasantiera in marmo e poi è fuggito. È accaduto stamani
nella chiesa di San Francesco, nel centro storico di Prato. Il
25 novembre scorso, sempre nella città toscana, un vandalo
distrusse due antichi crocifissi nella chiesa di San Pier
Forelli e in quella di San Bartolomeo.
L'autore è stato visto da un fedele che avrebbe
poi fornito una descrizione dell'autore del danneggiamento.
Secondo quanto emerso lo stesso vandalo avrebbe cercato di
rompere un'altra acquasantiera della stessa chiesa, senza
riuscirci.La diocesi ha già informato le parrocchie,
invitandole a mantenere alta l'attenzione e la sorveglianza. A
novembre, nell'immediatezza dei due danneggiamenti ai
crocifissi, fu disposta la chiusura delle chiese del centro
storico.
"Ormai è chiaro che non si tratta di
un gesto isolato, purtroppo sono fatti che si ripetono e questo
ci amareggia profondamente". Così il vescovo di Prato Franco
Agostinelli commenta il danneggiamento questa mattina di
un'acquasantiera in marmo nella chiesa di San Francesco,
mettendolo in relazione con quando accaduto il 25 novembre
scorso in altre due chiese a Prato, dove un vandalo danneggiò
due antichi crocifissi.
"Speriamo che il responsabile venga trovato al più presto
affinché episodi del genere non accadano più - ha aggiunto il
vescovo -. Le chiese devono essere aperte, i fedeli hanno il
diritto di poter entrare per la preghiera, la riflessione e il
conforto. Non vorremmo essere messi in condizione di fare altre
scelte". Al momento non risultano altre chiese danneggiate. Il
vicario generale Nedo Mannucci sta seguendo la situazione e ha
allertato i parroci del centro storico.
L'acquasantiera danneggiata è un'opera realizzata nel 1904 da
Giuseppe Dinelli, scalpellino di Pietrasanta. per fortuna,
spiega la Diocesi, ha un'anima in ferro, che ha consentito
"all'acquasantiera, staccata dalla base dal gesto del vandalo,
di cadere 'dolcemente" sul pavimento e quindi di non rompersi in
modo grave".