Uno spazio per i bambini all'interno del vecchio palazzo che ospita la Camera dei deputati e, chissà, in futuro la possibilità di allattare in aula i bebè. A
Montecitorio è iniziata la rivoluzione rosa. Merito delle mamme (e dei papà) arrivati in Parlamento l'anno scorso con un'età media assai più bassa dei loro predecessori e problemi comuni a tutti i normali lavoratori. Finalmente, Montecitorio sarà dotato di una piccola ludoteca per i bimbi dei parlamentari e di coloro che lavorano nel "palazzo". La possibilità di portare i bebè in aula e allattarli durante le sedute, invece, è per il momento soltanto una richiesta. La creazione di creare uno spazio per bambini alla Camera ha raccolto l'adesione bipartisan di parlamentari di tutti i partiti e, tra alti e bassi, è finalmente giunta a conclusione. Merito anche della vicepresidente della Camera Marina Sereni che ha coordinato il lavoro del gruppo di parlamentari in questi ultimi mesi. "In realtà - sottolinea la Sereni -, non si tratta di una vera e propria ludoteca o di un asilo, per il quale sarebbe necessaria una struttura ad hoc con permessi specifici; piuttosto, sarà uno spazio di ospitalità per rendere più facile ai genitori vedere i propri figli a Montecitorio". La vicepresidente ci tiene a sottolineare che la ludoteca non comporterà "alcun costo per la Camera", se non quelli per gli allestimenti minimi di sicurezza, e che sarà "autogestita dagli stessi genitori o da chi da loro indicato". Con l'ultima legislatura, l'età dei parlamentari si è abbassata di molto ed è aumentato il numero di numero di neo-mamme e neo-papà: l'esigenza che prima era di pochi si è allargata a molti. Così lo scorso anno la deputato di Scelta Civica e neo-mamma Valentina Vezzali aveva lanciato una sottoscrizione per aprire uno spazio per bimbi a Montecitorio, raccogliendo circa 200 firme. Soddisfazione anche da parte delle mamme cinquestelle. La pattuglia M5S è una delle più nutrite: Mara Mucci, Gessica Rostellato, Roberta Lombardi sono madri da poco. "Era ora. Speravamo di aprire un asilo nido, aperto anche ai cittadini della zona, ma per motivi di autorizzazioni e di sicurezza non è possibile. Si dovrebbe modificare il regolamento per permettere alle mamme di portare i bimbi in aula come già avviene nel Parlamento europeo", rilancia l'ex capogruppo Lombardi.