Ottocentomila nuovi posti di lavoro.
Il Governo punta in alto e con le misure previste nella legge di stabilità
(via l'Irap e sgravi per i neo assunti a tempo indeterminato)
immagina di dare un "calcio di riavvio" poderoso all'occupazione
che in questo momento langue (2 milioni di occupati in meno tra
gli under 35 dal 2008, è il triste bilancio dell'Istat). Ma - sollecita il
ministro dell'Economia,
Pier Carlo Padoan, ora le imprese devono
investire e creare nuovi posti. E questo per superare una
situazione di stallo decennale: "sono almeno due decenni - dice
Padoan - che il Paese è bloccato" e c'è "una responsabilità
diffusa, forse anche dei sindacati".
Indiretta arriva la replica con molta ironia del segretario
Fiom,
Maurizio Landini: "su questo devo dire che è
stato più
bravo ed efficace Berlusconi, quando ha detto un milione di
posti di lavoro". Landini boccia anche il taglio sull'Irap ("non
mi sembra un grande esercizio", soprattutto "se le Regioni ci
chiedono a noi di pagarlo") e l'operazione sul Tfr, vista come
"una furbata" perché "ci fa pagare più tasse sopra".
La manovra 2015-2017 va intanto dettagliandosi e
oggi sarà consegnata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano per l'ultimo check prima dell'approdo in Parlamento. Il premier, Matteo
Renzi, spiega che i 500 milioni stanziati per la
famiglia andranno a finanziare soprattutto le neo-mamme: 80 euro
ad ogni nuovo nato che a conti fatti assorbirebbe l'intera somma stanziata. Con buona pace per chi
chiede da tempo a gran voce anche un intervento sulle famiglie
più numerose.
Prosegue intanto la polemica Governo-Regioni e
anche tra gli stessi governatori. Dopo l'annuncio di Roberto
Maroni che ha chiamato i sindaci lombardi alla rivolta fiscale
il presidente
Sergio Chiamparino puntualizza: "sto lavorando
per rendere sostenibile una manovra che condivido nel suo
impianto generale, e lo faccio sulla base di proposte elaborate
in Conferenza delle Regioni e non per motivi di appartenenza
politica". La risposta è con molta probabilità al governatore
del Veneto
Luca Zaia, che parla del Pd come di una "pattuglia
acrobatica" che cambia idea in continuazione. Renzi comunque taglia con l'accetta: i governatori "sono arrabbiati? Gli passerà", dice il premier.
I tempi e i "must" della Legge di Stabilità li ricorda il
ministro Padoan: "è pronta, - assicura - vediamo gli ultimi
dettagli in queste ore". Poi una
serie di precisazioni: lo sgravio contributivo triennale
per i contratti a tempo determinato, ad esempio, riguarda la
soglia dei 1.200 euro netti. Quindi il timore che i soldi
possano finire troppo in fretta c'è, ma si interverrebbe - dice
Padoan - con risorse aggiuntive. Anche perché se finissero i
soldi (per troppe assunzioni) vorrebbe dire che l'economia ha
ripreso a girare. Un'altra rassicurazione ma che forse non
convincerà i diretti interessati: "l'adeguamento (della
tassazione) sui fondi pensione è inferiore ad altre categorie.
Si collega a una filosofia di adeguare il trattamento ai valori
medi europei. Non stiamo svantaggiando i fondi pensione".
Insomma Padoan cerca di difendere la sua "manovra compatta" e
argomenta che con la Legge di Stabilità "ci perde tutta la
fascia di persone che ha lucrato sugli sprechi. Chi ha lucrato
sulle rendite smetterà di guadagnarci. Smetteranno di
guadagnarci gli evasori fiscali. Che pagheranno mentre non hanno
mai pagato".
Ora comunque tutta la partita si sposta a Montecitorio dove
la Commissione Bilancio è già a pieno ritmo in attesa del testo.
E mentre l'opposizione spara ad alzo zero anche dal Pd si
chiedono già modifiche: su Tfr, fondi pensione (lo stesso
presidente della Commissione Francesco Boccia). Ma anche il
presidente della commissione Lavoro
Cesare Damiano che chiede di
garantire che gli 1,6 miliardi di ammortizzatori sociali del
Jobs Act siano realmente "aggiuntivi". Infine la Uil minaccia
una "lunga stagione di lotte" ritenendo "inaccettabile" un
nuovo stop contrattuale per i travet.